Un lupo avvistato a Calcinate?
È solo un cane che gli somiglia

«L'ho visto sbucare dal nulla e aggirarsi tranquillamente tra le auto di un parcheggio. Cosa ci fa un lupo a Calcinate? Mi sono detta, e ho cominciato a fotografarlo con il cellulare». Roberta Forlani, studentessa universitaria di Romano, ha poi spedito gli scatti al giornale per chiedere aiuto nell'identificazione dell'animale che in effetti, ad un primo sguardo, potrebbe sembrare un lupo dall'insolito manto bianco, finito chissà come lungo una strada trafficata della Bassa, per giunta in pieno giorno. «Questo canide ha sicuramente le sembianze di un lupo – spiega la zoologa Chiara Crotti, che sta conducendo uno studio sulla presenza dei lupi sulle Orobie – ma non lo è. Il colore del manto, la conformazione del muso e il fatto che si trovasse in una zona urbanizzata e per di più di giorno mi fanno escludere che si tratti di un lupo, animale notturno e solitario. Piuttosto potrebbe trattarsi di un incrocio con un cane lupo cecoslovacco o con un husky».

Insomma, un cane che ha forti somiglianze con un lupo ma non ha altro in comune con questo animale. Non è ancora arrivato il momento di vedere lupi scorrazzare nella pianura bergamasca come accadeva nei secoli scorsi, quando i boschi della Bassa erano popolati da questo predatore con muso aguzzo, orecchie ampie, pelame folto, coda pendente e muscolatura robusta. Studi recenti hanno invece confermato il ritorno dei lupi sulle Orobie.

I ricercatori del dipartimento di Biologia animale dell'Università di Pavia hanno ipotizzato la presenza nelle alte valli di cinque, forse sei esemplari divisi in piccoli branchi. Ma dallo scorso gennaio – fa sapere Chiara Crotti – non si hanno più segnalazioni che ne testimonino la presenza sulle nostre montagne. È certo invece che sia un lupo il responsabile di alcune predazioni di animali al pascolo trovati morti nel Bresciano, tra Sale Marasino e Polaveno, nell'area di valico tra la Val Trompia e il Lago d'Iseo. Sempre in tema di grandi mammiferi selvatici, più recente – l'agosto scorso – il ritrovamento di tracce di un orso nella zona di Passo San Marco; un plantigrado di passaggio e non il celebre JJ5, il cui ritorno in Trentino è ormai accertato.

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