Disabile dopo una coltellata
Sette anni all'aggressore

Sette anni per tentato omicidio, lesioni, percosse, ingiurie, violenza privata e minacce. La Corte d'appello di Brescia ha confermato la condanna di primo grado nei confronti di V. L. G., impiegato ventisettenne di Grassobbio, accusato di aver sferrato una serie di coltellate, tra cui una al collo potenzialmente letale e capace di lesionare il midollo e di provocare una tetraparesi incompleta, a C. M., l'operaio ventiseienne di Torre de' Roveri intervenuto per proteggere la fidanzata dell'impiegato che quest'ultimo stava malmenando.

Confermati anche i risarcimenti provvisionali: 200 mila euro a C. M., costituitosi parte civile con l'avvocato Marcello Brignoli, e 7.000 per l'ormai ex fidanzata D. P. di 28 anni, costituitasi parte civile con l'avvocato Sergio Ferraro.

L'episodio la notte fra il 23 e il 24 gennaio 2009 in piazza Conte Sforza a Torre de' Roveri. Era qui che V. L. G. e la sua ragazza stavano litigando. A un certo punto, secondo le contestazioni, il giovane aveva cominciato ad alzare le mani sulla fidanzata. Che era fuggita chiedendo aiuto. Le urla avevano attirato l'attenzione di C. M., che era appena uscito dal pub insieme a un amico. L'operaio non era riuscito a voltarsi dall'altra parte ed era corso in aiuto della ragazza. Ma il suo gesto d'altruismo C. M. l'aveva pagato caro: perché V. L. G. l'aveva accoltellato. Uno dei fendenti aveva lesionato il midollo ed era costato a C. M. 35 giorni di terapia intensiva, quattro mesi di day hospital e una riabilitazione che dura tuttora (il giovane ha perso la sensibilità delle mani e della parte laterale destra del corpo).

Per conoscere tutta la vicenda leggi L'Eco di Bergamo del 23 ottobre

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