Coltivava marijuana nei boschi
Condannato 40enne di Grone

E' stato condannato a un anno e 4 mesi con rito abbreviato il 40enne di Grone sorpreso a coltivare marijuana nei boschi tra Grone e Vigano, a Gaiano. Il giudice ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e pertanto è tornato in libertà.

E' stato condannato a un anno e quattro mesi con rito abbreviato il quarantenne di Grone sorpreso a coltivare marijuana nei boschi tra Grone e Vigano, in località Gaiano. Il giudice ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e pertanto L. D. è tornato in libertà.

«Piuttosto che dare soldi alla mafia o a chi compra armi, io la droga me la coltivo da solo. È dal 1996 che coltivo la canapa, prima a casa mia e, dopo i controlli, in montagna». Era stata questa l'originale motivazione che L. D., aveva spiegato al giudice. «Pianto la canapa in montagna perché ha bisogno di sole e di luce. Poi bagno ogni tanto le piantine e, quando sono cresciute, le taglio e le porto a essiccare», aveva raccontato.

I carabinieri di Sarnico, che avevano scoperto casualmente la piantagione ad agosto, avevano trovato infatti nell'abitazione dell'uomo una stanza con un deumidificatore e alcune piante appese. Era l'ultimo raccolto, da due chili lordi sono restati due etti scarsi di erba. La lezione di botanica e l'ampia confessione non sono state però sufficienti al quarantenne per evitare la convalida dell'arresto e i domiciliari a Grone. Questa mattina il processo, la condanna e la revoca dei domiciliari.

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