Panattoni: «Pregate per Yara
La mia solidarietà ai familiari»

«Sono vicino alla famiglia Gambirasio per la scomparsa della loro figlia Yara. Ai suoi genitori esprimo la mia solidarietà. È una famiglia forte, unita e riservata e io intendo rispettare il loro silenzio. Invito tutti alla preghiera perchè questa vicenda si risolva al più presto.

«Sono vicino alla famiglia Gambirasio per la scomparsa della loro figlia Yara. Ai suoi genitori esprimo la mia solidarietà. È una famiglia forte, unita e riservata e io intendo rispettare il loro silenzio. È una famiglia forte, unita e riservata e io intendo rispettare il loro silenzio. Invito tutti alla preghiera perchè questa vicenda si risolva al più presto, ma non voglio fare alcun commento». Parla così Mirko Panattoni, oggi 45enne, che il 21 maggio 1973 all'età di soli 7 anni fu rapito a Bergamo.

Quello fu il primo rapimento di un bambino in Italia. In tanti in questi giorni hanno voluto accostare quella triste storia conclusasi felicemente a quella di Yara.

Sul fronte delle indagini e delle ricerche non sono ancora emerse alcune novità di rilievo. Dopo aver ottenuto il Dna di Yara attraverso un capello su una spazzola di casa, gli inquirenti sperano che possa servire per eventuali confronti e riscontri. In ogni caso gli stessi inquirenti smentiscono di aver trovato tracce di Dna nei campioni prelevati dal magazzino all'interno del cantiere ex Sobea di Mapello, dove i cani molecolari avevano guidato le squadre nelle ricerche di Yara.

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