Risparmio, tradizione, take away:
le tendenze del pranzo di Natale

Risparmio, tradizione e take away sono le tendenze per il pranzo di Natale 2010. I ristoratori bergamaschi si preparano alle feste puntando su qualità, prodotti tipici e menu a prezzo fisso. E sono tantissime le richieste per i piatti d'asporto.

Risparmio, tradizione e take away sono le tendenze per il pranzo di Natale 2010. I ristoratori bergamaschi si preparano alle feste puntando su qualità, prodotti tipici e menu a prezzo fisso. E sono tantissime le richieste per i piatti d'asporto.

Pranzo di Natale e cenone di Capodanno - conferma un'indagine di Confesercenti Bergamo - saranno all'insegna della tradizione e del risparmio. I ristoranti bergamaschi si preparano puntando come sempre sulla qualità, con un occhio di riguardo al prezzo del menu.

Va forte il pranzo d'asporto, soluzione che piace per economicità e comodità. La crisi si fa ancora sentire, ma per coloro che non rinunceranno al pranzo natalizio ci sono delle buone notizie: la Fiepet (la Federazione italiana esercenti pubblici e turistici aderente a Confesercenti) segnala che il 71,4% degli esercenti manterrà i prezzi invariati e solo il 7,1%, farà pagare un conto più salato.

Anche i ristoratori orobici, come ha rilevato Confesercenti Bergamo, proporranno menu di qualità prestando particolare attenzione al contenimento dei costi, compatibilmente con il livello del servizio offerto. L'obiettivo è festeggiare un Natale all'insegna della buona cucina, senza sostenere spese eccessive.

«Per la cena della vigilia stiamo raccogliendo diverse prenotazioni – spiega il presidente dei ristoranti Confesercenti, Roberto Amaddeo del ristorante Da Mimmo in Città Alta – ma ancora di più per San Silvestro. Per l'ultimo dell'anno proponiamo un menu basato sui prodotti tipici locali, genuini e a costo contenuto: il prezzo è sceso da 85 a 65 euro. E' stato pensato soprattutto per le famiglie, che in questo periodo faticano a tirare fine mese. Ma ci saranno anche diversi turisti stranieri, almeno il 40%».

La crisi ha cambiato le abitudini della clientela e bisogna tenerne conto. «Ormai più nessuno si siede senza sapere cosa spenderà: non a caso va molto bene il menu a prezzo fisso. Per la vigilia avremo due proposte: menu carne a 40 euro, pesce a 45».

Ma la vera tendenza è quella del pranzo d'asporto. «E' un servizio che facciamo da anni: la gente lavora fino all'ultimo e ha bisogno di appoggio. Quest'anno proporremo un pacco contenente un menu completo di sei portate, dall'antipasto al dolce, a 45 euro».

Il successo del pranzo di Natale take away è confermato anche dal ristorante Zanini di Borgo Santa Caterina. «Sono in molto a chiederci le portate da consumare comodamente a casa – spiega la titolare Daniela Zanini - E' un servizio che piace soprattutto alle famiglie con bambini piccoli, anche perché consente un risparmio del 30% rispetto al ristorante. Tra i piatti più richiesti c'è il cappone con ripieno di salsiccia e castagne».

I clienti affezionati comunque non mancheranno: il menu a 55 euro tutto compreso ha già favorito il tutto esaurito: «Il nostro sarà un pranzo ispirato alla tradizione, anche se i piatti saranno rivisitati con l'utilizzo di ingredienti più leggeri. Meno condimenti per esaltare al massimo carne e pesce. Avremo salmone norvegese, paté di vitello, risotto alla milanese e controfiletto, per concludere con un semifreddo al torrone».

I sapori antichi saranno protagonisti anche all'antica Osteria dei Camelì di Ambivere.«Serviremo cibo tradizionale, anche se reinterpretato secondo il nostro tocco personale – spiega il patron Camillo Rota – Ad esempio i cappelletti ripieni di prosciutto crudo con tracce di pepe nero e noce moscata. Non mancherà il classico carrello dei bolliti accompagnato da salsa verde e lenticchie. Per 110 euro, vini inclusi, proporremo sette portate».

Piatti semplici ma saporiti anche alla Brughiera di Villa d'Almè, che proporrà un menu a 100 euro vino compreso. «Ci saranno fonduta, tortellini e tagliatelle al ragù, poi l'immancabile cappone e ovviamente il panettone – spiega lo chef Paolo Benigni – A Natale la nostra clientela vuole il menu della tradizione, anche perché ormai si può mangiare qualsiasi cosa tutto l'anno. Durante le Feste si preferisce tornare alle origini».

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