Morì in ospedale: cinque medici
a giudizio per omicidio colposo

Cinque medici del reparto di psichiatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo: è un caso riferito al 2005, quando Luigi Salvi, 66 anni, morì ai Riuniti 24 ore dopo essere stato ricoverato in regime di trattamento sanitario obbligatorio.

Cinque medici del reparto di Psichiatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo: è un caso riferito al 2005, quando Luigi Salvi, 66 anni, morì ai Riuniti 24 ore dopo essere stato ricoverato in regime di trattamento sanitario obbligatorio.

Non luogo a procedere per due dottoresse del 118, così come per un infermiere del reparto di Psichiaria. È l'esito dell'udienza preliminare presieduta venerdì 28 gennaio dal gup Raffaella Mascarino. Non c'era stata richiesta di nessun rito alternativo.

L'episodio risale al 21 settembre 2005: poco prima del comizio di Prodi, secondo quanto ricostruito, Salvi aveva dato in escandescenze. Era stato bloccato dai carabinieri e, a seguito appunto di un provvedimento di Tso firmato dall'assessore Carnevali, ricoverato nel reparto psichiatrico dei Riuniti.

Il giorno successivo il 66enne era però morto per arresto cardiaco. La famiglia aveva sporto denuncia, chiedendo di fare chiarezza sulle cause della morte, ed era stato aperto un fascicolo: il caso era stato archiviato una prima volta, quindi riaperto dopo un esposto dei familiari.

Quando la Procura stava per emettere una nuova richiesta di archiviazione, la Procura generale di Brescia ha preso in carico l'indagine, portandola avanti.

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