Deragliamento, notte di lavoro
A Romano linee riattivate alle 6

Dalle 6 di martedì mattina 1° febbraio la situazione alla stazione di Romano è tornata alla normalità. Dopo il deragliamento di lunedì 31 gennaio il personale di Rfi ha lavorato tutta la notte e intorno alle 5 è stata ripristinata la linea Milano-Venezia (il cosiddetto «binario dispari») mentre alle 6 la Venezia-Milano (il «binario pari», coinvolto dal deragliamento).

Dalle 6 di martedì mattina 1° febbraio la situazione alla stazione di Romano è tornata alla normalità. Dopo il deragliamento di lunedì 31 gennaio il personale di Rfi ha lavorato tutta la notte e intorno alle 5 è stata ripristinata la linea Milano-Venezia (il cosiddetto «binario dispari») mentre alle 6 la Venezia-Milano (il «binario pari», coinvolto dal deragliamento), con la sistemazione dei binari e delle linee aeree che erano state tranciate dall'incidente. I treni quindi viaggiano regolarmente, con un rallentamento sulla tratta interessata dal deragliamento: qui gli operai e tecnici sono comunque al lavoro per il riordino dell'area e per concludere la pulizia del terreno dalla tanta lamiera fuoriuscita dai vagoni merce.

Lo scenario che si era presentato agli occhi di tecnici e operai di Rfi, quando è stato fatto il primo sopralluogo, non era dei più confortanti. Fin dall'inizio è stato evidente che per rimuovere il locomotore e i vagoni deragliati ci sarebbero volute parecchie ore di lavoro e uno spiegamento di forze: così è stato. Un intervento durato tutta la notte, compreso quello di sistemazione dei binari, in alcuni punti divelti e stortati. Per poter giungere alla massicciata e lavorare sui vagoni è stata prima determinante un'altra operazione: sbancare il terreno di separazione tra binari e strada parallela, per consentire l'accesso a scavatori e autogru. Un lavoro durato parecchie ore, quanto è servito per togliere parte del fondo che non avrebbero garantito stabilità ai mezzi di soccorso e quindi posizionare terra di contenimento, trasportata a Romano con parecchi camion.

Una volta creata la base, con uno scavatore è stato rimosso il terzo vagone, ormai inutilizzabile, piegato verso il terreno con il carico di ferro. L'arrivo delle due autogru ha consentito l'aggancio del locomotore e in seguito del primo vagone, rimessi poi sui binari e trasportati con un carro soccorso a Milano.

Se per il quarto vagone deragliato e il resto del convoglio rimasto sui binari il lavoro di spostamento verso Brescia è stato semplice, più difficoltosa la rimozione del secondo vagone. I mezzi impiegati hanno dovuto liberarlo parzialmente del materiale trasportato e poi toglierlo dai binari. L'intervento dei tecnici e operai, seguito per quasi tutta la giornata da parecchi curiosi, è proseguito anche con l'oscurità, sopperita grazie ai mezzi elettrogeni messi a disposizione da Rfi e vigili del fuoco.

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