Yara, sul collo segni
di pressione ed ecchimosi

Come è morta Yara lo si saprà con maggiore certezza la prossima settimana. Sembra tuttavia prendere peso - dalle poche indiscrezioni che trapelano - l'ipotesi che la tredicenne possa essere stata strangolata dal suo assassino, che le avrebbe fatto pressione sul collo.

Come è morta Yara lo si saprà con maggiore certezza la prossima settimana, quando la professoressa Cristina Cattaneo fornirà agli inquirenti una prima relazione sull'autopsia eseguita lunedì a Milano. Sembra tuttavia prendere peso – dalle poche indiscrezioni che trapelano – l'ipotesi che la tredicenne possa essere stata strangolata dal suo assassino, che le avrebbe fatto pressione sul collo, in particolare nella parte anteriore, all'altezza della laringe: l'omicida, così facendo, avrebbe compromesso la struttura cartilaginea del collo, praticamente impedendo l'arrivo di aria ai polmoni.

Sul corpo di Yara sarebbe stato infatti trovato un rilevante schiacciamento proprio sotto il mento. Ad avvalorare l'ipotesi dello strangolamento ci sarebbero - ma il condizionale resta d'obbligo, visto l'assoluto riserbo degli inquirenti - anche delle ecchimosi e una frattura all'altezza del rachide cervicale, dunque sempre all'altezza del collo della piccola Yara.

Questa ipotesi, se confermata anche dagli accertamenti autoptici attesi dagli inquirenti (va infatti chiarito se queste ferite siano da ricondurre all'omicida, al trasporto del corpo o alla sua decomposizione), non contrasterebbe con la presenza di ferite compatibili con armi improprie da taglio: ferite che, sempre da quanto trapelato, non sarebbero tuttavia mortali, tranne forse una, sempre all'altezza del collo, la più profonda. Gli inquirenti ritengono che l'omicida abbia agito d'impeto e tutti questi segni sul corpo andrebbero a rafforzare proprio questa ipotesi.

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