Autovelox taroccati, Comuni stupefatti
Palosco: «Da noi nemmeno c'è»

Sindaci e comandanti delle polizie locali cascano letteralmente dalle nuvole dopo che è stata diffusa la notizia che anche in tre paesi in provincia di Bergamo (Bonate Sotto, Palosco e Pedrengo) sarebbero stati utilizzati autovelox taroccati.

Sindaci e comandanti delle polizie locali cascano letteralmente dalle nuvole dopo che è stata diffusa la notizia che anche in tre paesi in provincia di Bergamo (Bonate Sotto, Palosco e Pedrengo) sarebbero stati utilizzati autovelox taroccati.

Il primo cittadino di Palosco, Massimo Pinetti, conferma che il suo Comune non ha mai avuto in dotazione un autovelox da utilizzare sulle strade del paese. C'era, ha confermato Pinetti, un sistema «Rosso Stop» ma era stato smantellato già agli inizi degli anni Duemila. E, conferma il sindaco, all'amministrazione non risulta nessun indagato.

Anche il comandante della polizia locale del Consorzio dell'Isola, Fabio Masserini, consorzio al quale fa capo anche Bonate Sotto, conferma: «Da noi un autovelox fisso non c'è più dal 2004. Dopo quella data sono stati utilizzati autovelox portatili, ma li gestiamo noi e non attraverso appalti con ditte esterne». Anche a Bonate Sotto non risultano esserci indagati, né fra la polizia locale né fra i componenti dell'Amministrazione.

Tutto ha preso il via dopo che la Guardia di Finanza di Brescia ha reso noto  i risultati di un'indagine sull'attività illecita di un 60enne di Desenzano del Garda che, attraverso una cinquantina di autovelox, dei quali solo due omologati, era riuscito ad ottenere appalti con le amministrazioni comunali, attraverso finte gare a cui partecipavano solo ditte a lui riconducibili.

Tutti i dettagli sull'inchiesta della Gdf sono nella notizia allegata

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