Sabato 19 Marzo 2011
Nell'ex fonderia 10 sedi religiose
I residenti: «Qui non si vive più»

Dalla Chiesa Evangelica Impatto de Dios, al Ministero Evangelica la Rivelation Profetica, la Chiesa Pentecostale, la moschea: sono solo alcune delle realtà insediate nel grande edificio di proprietà privata. Per la religione musulmana il venerdì è il momento principale per la preghiera e sono circa 150 le persone che si sono riunite per l'occasione.
Dirimpetto c'è una scuola di danza e a qualche metro di distanza si affacciano alcune palazzine, dalla vocazione prettamente residenziale.
Ci sono problemi di convivenza, che durante il fine settimana si acuiscono: «Oggi è ancora tranquillo – racconta un residente – ma da domani per noi non ci sarà tregua. Queste persone non si limitano alla preghiera, cantano e suonano con la batteria, i bonghi, il tutto amplificato dai potenti impianti audio. Soprattutto la domenica».
Sono tante le voci che si sommano al coro delle lamentele: «Non sappiamo più come fare – racconta un altro –. Anche di notte si scatenano in canti e balli, e passando sotto le nostre finestre non limitano il tono di voce. Una mia vicina di casa, ha avuto seri problemi ai nervi».
Tutti chiedono una risposta dall'Amministrazione comunale: «La situazione non è più tollerabile – esclama un residente –. Un tratto di strada percorso da queste persone per raggiungere il capannone è di nostra proprietà ed è delimitata da una sbarra elettrica che immancabilmente viene danneggiata».
Lì c'è anche la «Scuola di moda Silv», nata a Bergamo nel 1982 e accreditata dalla Regione Lombardia: «La situazione è diventata talmente insopportabile che abbiamo deciso di trasferirci» – spiega la presidente della scuola
«Anche per noi è un problema – racconta Michael Brambilla, della Chiesa Impatto de Dios –. Dieci associazioni non possono convivere tutte insieme. Noi suoniamo metal-evangelico, abbiamo anche un gruppo, e può risultare rumoroso, soprattutto se sommato ai canti e alle musiche delle altre chiese. Per noi la musica è importante, è parte della preghiera».
Le ex fonderie sono divise tra i fratelli Cortinovis. Alvise Cortinovis è proprietario dei locali di via Cabrini affittati a diversi gruppi religiosi e associazioni. «La verità – sostiene – è che non si tollera la presenza di queste associazioni, perché sono formate per lo più da stranieri. In realtà sono persone molto tranquille, che lavorano tutta la settimana, e si ritrovano qui solo nel weekend. È vero sono un po' folcloristici, ma direi che il viavai nella vicina via Maglio del Lotto è molto più insostenibile che qui».
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r.clemente
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