Senza nome l'investito in A4
L'identikit in tutta Europa

Da ormai quindici giorni giace in una delle quattro celle frigo della camera autoptica del cimitero. Chi sia l'uomo investito lo scorso 8 marzo in autostrada, ancora nessuno lo sa. Nessuno si è più fatto avanti a chiedere di poter vedere la salma.

Da ormai quindici giorni giace in una delle quattro celle frigo della camera autoptica del cimitero. Chi sia l'uomo investito lo scorso 8 marzo in autostrada, ancora nessuno lo sa. A parte i parenti di un ventiseienne di Vercelli che mancava da casa e che non è risultato essere l'investito, nessuno si è più fatto avanti a chiedere di poter vedere la salma. La polizia stradale sta indagando per dare un nome – e di conseguenza una degna sepoltura – a questa persona.

Dopo non aver ottenuto alcun risultato dal confronto delle impronte digitali con le banche dati delle forze dell'ordine, nelle quali non era presente, negli ultimi giorni la Stradale ha inviato il suo identikit praticamente alle polizie di tutta Europa. E sembra che proprio dai Paesi dell'Est più di una persona, che non ha più notizie di un familiare che si trova in Italia, abbia espresso il desiderio di venire in Italia a vedere la salma.

Tentativi di identificazione che avverranno tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima. Dai lineamenti la polizia sospetta che l'investito sia appunto dell'Est Europa: di carnagione chiara, avrebbe tra i 35 e i 40 anni, è alto un metro e 80, ha gli occhi chiari e i capelli castani, leggermente lunghi. Quando è stato investito, indossava un paio di pantaloni della tuta neri (di marca Adidas) e con tre bande rosse laterali (su ciascuna gamba), oltre a una felpa verde. Al collo aveva un piccolo crocifisso color oro con un girocollo in caucciù. In tasca non aveva nulla: né soldi, né documenti.

Alle 19 di martedì di due settimane fa si trovava – il perché resta un mistero – sulla terza corsia dell'autostrada A4, nel tratto tra Bergamo e Orio, dove un'auto l'aveva investito e scaraventato tra i due new-jersey al centro della carreggiata. L'impatto era stato violentissimo e il pedone era morto sul colpo: la Stradale aveva cercato di capire per quale motivo una persona a piedi si trovasse lì, senza riuscire a scoprirlo. Forse stava attraversando la strada, oppure qualcuno l'aveva fatto scendere da un mezzo.

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