L'autopsia su Santo Barcella:
ucciso con un taglio alla gola

Santo Barcella è stato quasi certamente ucciso da un profondo taglio alla gola. È quanto emerge dalle prime risultanze dell'autopsia che è stata compiuta venerdì mattina agli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Santo Barcella è stato quasi certamente ucciso da un profondo taglio alla gola. È quanto emerge dalle prime risultanze dell'autopsia che è stata compiuta venerdì mattina agli Ospedali Riuniti di Bergamo. L'esame è stato eseguito dall'equipe di Antonio Osculati, medico legale dell'Università di Varese.

Alla perizia hanno partecipato anche il sostituto procuratore Carmen Pugliese, che coordina l'inchiesta, e i carabinieri del nucleo investigativo, che conducono le indagini.

L'esame doveva fare chiarezza su una ferita alla base del cranio, che è poi risultata invece essere un taglio alla gola: il corpo, quando è stato ritrovato a Gandino, era in avanzato stato di decomposizione.

L'autopsia è durata circa due ore: la ferita alla gola sarebbe l'unica evidente, mentre non sarebbero state trovate tracce di altre armi o, per esempio, di colpi d'arma da fuoco. L'esame non ha potuto né escludere né confermare se il corpo sia stato portato a Gandino dopo la morte, oppure se l'artigiano sia stato ucciso dove è stato trovato.

Il pubblico ministero ha concesso al medico incaricato 60 giorni per avere una relazione definitiva, e ne contempo ha concesso alla famiglia di santo Barcella il nulla osta per poter celebrare i funerali.

Santo Barcella viveva a Clusone con la moglie, Ornella Mistri, ed era padre di due figli. Giovedì 24 marzo i familiari avevano riconosciuto i vestiti, tra cui una camicia con le iniziali S. B., e l'orologio ritrovati sul corpo.

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