Schiacciato dal camion il 19 aprile
muore 40enne padre di due figlie

Era stato schiacciato dal suo camion lo scorso 19 aprile in via Buratti: stamattina, venerdì 6 maggio, il 40enne albanese, Lulzim Bala, residente a Montello, sposato con due figlie, non ce l'ha fatta ed è morto per le complicazioni dell'infortunio sul lavoro.

Era stato schiacciato dal suo camion lo scorso 19 aprile in via Buratti: stamattina, venerdì 6 maggio, il 40enne albanese, Lulzim Bala, residente a Montello, sposato con due figlie, non ce l'ha fatta ed è morto per le complicazioni dell'infortunio sul lavoro.

L'autista è stato sempre ricoverato alle Humanitas Gavazzeni. Aveva ricevuto traumi da schiacciamento molto gravi al torace e le sue condizioni erano apparse molto gravi, i medici si erano riservati la prognosi, anche se nei giorni successivi la sua situazione clinica si era stabilizzata. Invece c'è stato un peggioramento e il 40enne è deceduto. Non sono stati ancora fissati i funerali che probabilmente si terranno in Albania.

Quel 19 aprile il camion si era mosso in avanti all'improvviso durante la sosta e l'autista aveva cercato di tornare in cabina per azionare il freno a mano, ma era rimasto schiacciato tra la portiera e un muro. L'albanese, che lavorava per una ditta di autotrasporti di Calcinate gestita da suo fratello, era appena arrivato in città con il camion per prelevare un carico alla Sonepar Italia Nord, azienda specializzata nelle forniture di materiale elettrico.

La ditta ha l'ingresso principale in via Correnti e un accesso secondario in via Buratti per le operazioni di carico e scarico. L'autista si era fermato di fronte all'ingresso di via Buratti, quindi, secondo le ricostruzioni (non ci sono stati testimoni diretti dell'incidente), era probabilmente sceso per suonare il campanello e chiedere al personale di sollevare le sbarre che impediscono l'accesso ai mezzi non autorizzati.

Durante quella brevissima operazione il mezzo pesante avrebbe iniziato a muoversi in avanti, forse perché il freno a mano non era stato inserito o per un guasto meccanico: l'autista si sarebbe accorto di quanto stava succedendo e avrebbe cercato di tornare subito sulla cabina per azionare il freno, o almeno di sterzare per impedire al camion di finire contro l'ormai vicinissimo muro di cinta dell'azienda.

L'uomo aveva aperto la portiera, ma non ha aveva avuto il tempo di salire a bordo: il camion senza controllo, infatti, era finito con la fiancata sinistra contro il muro, facendo chiudere la portiera che così aveva schiacciato l'autista. L'uomo non era più riuscito a liberarsi dalla «morsa» ed è era rimasto intrappolato tra la cabina, la portiera e il muro.

I giardinieri che stavano lavorando nelle vicinanze avevano sentito il tonfo ed erano intervenuti per aiutare l'autista insieme ai dipendenti della Sonepar. Sul posto erano arrivati i mezzi del 118 (automedica e ambulanza) e i vigili del fuoco: i pompieri avevano spostato il camion per liberare l'autista, ormai privo di sensi, e consentire al personale sanitario di prestargli le prime cure.

Per i rilievi erano intervenuti i tecnici dell'Asl e i carabinieri della stazione di Bergamo Principale. La motrice del camion era stata sequestrata per ulteriori accertamenti.

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