«Nisio» già condannato 5 volte
Le minacce a sorella e cognato

A poco più di 24 ore di distanza dall'assassinio di Giovanni Benigni e dal ferimento di Caterina Quistini da parte del fratello di questa, Dionisio, affiora una serie di vicende giudiziaria che hanno costellato il rapporto fra la coppia e il Quistini.

A poco più di 24 ore di distanza dall'assassinio di Giovanni Benigni, di 78 anni, e dal ferimento di Caterina Quistini, di 64 anni, da parte del fratello di quest'ultima, Dionisio «Nisio», iniziano ad affiorare una serie di vicende giudiziaria che hanno costellato il rapporto fra la coppia e il Quistini.

Di fatto tra i coniugi e Dionisio Quistini i rapporti erano tesissimi da parecchi anni. Occorre risalire alla fine degli anni Ottanta. Dalle liti per futili motivi si è passati a minacce, ingiurie e anche lesioni.  Il Quistini, nel corso di questi anni, era già stato condannato cinque volte. Inoltre alcuni procedimenti si sono conclusi con un risarcimento per la coppia, ragione per la quale Dinosio ha dovuto cedere 2/3 dell'appartamento alla sorella, mentre 1/3 ad un amico per non finire in strada. Nel novembre 2009, gli inquirenti hanno accertato che l'avvocato di Caterina Quistini si è recato in Procura per chiedere l'allontamento coatto del fratello.

Intanto dopo l'intervento chirurgico di lunedì sera si sono stabilizzate le condizioni della donna aggredita con un piede di porco dal fratello Dionisio. Caterina Quistini ha riportato lesioni molto gravi alla testa ed è stata operata per circa due ore agli Ospedali Riuniti di Bergamo: il neurochirurgo ha ricomposto e ripulito le fratture e il quadro clinico si sarebbe rivelato meno drammatico di quanto si temeva all'inizio.

La pensionata è stata ricoverata nel reparto di rianimazione del reparto di Neurochirurgia, si è risvegliata ed è cosciente: i medici continuano a mantenere riservata la prognosi, ma sono moderatamente fiduciosi su un possibile recupero.

Dionisio Quistini nel frattempo rimane nel carcere di via Gleno in attesa dell'interrogatorio di convalida del gip, che si terrà nelle prossime 48 ore. Quistini, che è in stato di fermo per omicidio volontario e tentato omicidio, ieri pomeriggio ha ricevuto la visita del suo legale, l'avvocato Angelo Capelli, che in questa vicenda lo assiste insieme al collega Gianluca Quadri. Il colloquio tra Quistini e l'avvocato Capelli è durato circa un'ora, ma sul contenuto della conversazione non trapelano dettagli. Il pensionato sarebbe apparso scosso dalla drammatica vicenda di cui è stato protagonista lunedì.

Il diverbio, che si colloca in un clima di rapporti familiari già tesi da anni, era avvenuto al primo piano dell'edificio. Sarebbe cominciato sulla porta dell'appartamento dove abitava Dionisio, proseguendo all'interno dell'alloggio per poi concludersi su pianerottolo, dove Quistini ha colpito la sorella e il cognato con un piede di porco che aveva in casa.

Dopo l'aggressione, il pensionato ha lasciato l'arnese in casa ed è uscito per andare a costituirsi. Ha raggiunto la casa di una nipote in paese, ma dopo aver suonato il campanello si è allontanato prima che potessero chiedergli di cosa avesse bisogno, quindi è andato alla caserma dei carabinieri di Ponte Nossa, in quel momento chiusa, infine ha raggiunto il comando dell'Arma di Clusone.

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