Brebemi raddoppia i costi
Lunedì a Calcio atteso Berlusconi

Doveva costare 1.456 miliardi di vecchie lire, finirà per costarne 1,6. Ma di euro. È la spettacolare storia di Brebemi. Funziona così questo strano Paese dove le grandi opere costano sempre il doppio. Intanto lunedì si attende Berlusconi a Calcio per il punto sui lavori.

Doveva costare 1.456 miliardi di vecchie lire, finirà per costarne 1,6. Ma di euro. È la spettacolare storia di Brebemi dagli albori ai giorni nostri. Funziona così questo strano Paese dove le grandi opere costano sempre il doppio (e a volte il triplo...): l'odissea della direttissima autostradale tra le province di Brescia, Bergamo e Milano attraverso la Bassa è illuminante.

Intanto lunedì è previsto il punto dei lavori: il cantiere di Brebemi in quel di Calcio sarà tirato a lucido. Un maxi-evento per fare il punto sull'avanzare dell'opera. Un appuntamento di quelli organizzati in grande stile, con carnet di autorità. Se in platea si attendono qualcosa come 400 fra rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo dell'impresa, dal palco dovrebbe intervenire pure il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Della presenza del premier si parla da un paio di settimane, negli inviti ufficiali si cita la sua partecipazione.

Certo la situazione politica è parecchio delicata (visti anche gli ultimissimi sviluppi) e il tutto potrebbe pesare in decisioni all'ultimo momento, ma per ora Berlusconi è ufficialmente citato nel programma della giornata: il suo intervento, intorno a mezzogiorno, dovrebbe chiudere la manifestazione.

L'appuntamento si intitola «Brebemi, due anni dopo» ed è organizzato per lunedì a Calcio. Sulla sponda stanno le basi il viadotto più possente dell'autostrada, quello dell'Oglio, che collegherà le province di Bergamo e Brescia, snodandosi su 120 piloni per 690 metri. Di qui Calcio, di là Urago. Ed è proprio a Urago che due anni (quasi tondi) fa era cominciata la strada di Brebemi. A dare il via al lungo count-down del cantiere (1.259 giorni) era stato ancora Berlusconi.

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