Bettoni: «turismo bergamasco
come ai tempi in cui Berta filava»

Il consigliere regionale Valerio Bettoni interviene in merito al futuro del settore turismo in provincia di Bergamo e alle politiche adottate dagli amministratori. Ecco il suo comunicato stampa.

«Secondo le statistiche, il turismo nazionale è cresciuto in giugno. Sarà interessante conoscere l'andamento dei pernottamenti nelle nostre realtà turistiche bergamasche, se anche noi abbiamo potuto cogliere qualche benefico riverbero dalla curva generale».

«Quel che è certo è che, se vogliamo puntare a risultati di un certo rilievo, se cioè il turismo deve diventare in forma sempre più marcata un'industria nella nostra città e in tutta la Bergamasca, c'è bisogno di una volontà più decisa, di un percorso che con coraggio e con determinazione affronti le tendenze, le richieste e le sfide della modernità».

«In poche parole, come da anni vado ripetendo - e come mi sono sempre impegnato a fare da Presidente della Provincia - ci vuole un disegno. Non c'è la bacchetta magica, occorrono pazienza e inventiva, niente si improvvisa e niente cade dal cielo, ma senza un disegno, con le relative priorità, gli accenti da mettere, le prospettive lunghe, si resta inevitabilmente al palo. E star fermi, con la velocizzazione che i tempi hanno assunto, significa arretrare».

«Ho l'impressione che stiamo arrancando e non solo per effetto della crisi. Non è con una "brochurina" e con qualche anoressico dépliant, sempre troppo indulgente verso il trapassato remoto, che possiamo illuderci di portare turisti alle nostre latitudini, in un'epoca in cui tutti scelgono i luoghi delle loro vacanze attraverso internet e i nuovi canali della comunicazione tecnologica».

«Le iniziative per far conoscere la nostra terra vanno organizzate non qui, in casa nostra, dove i turisti sono già arrivati, ma in quelle Nazioni da dove possono giungere turisti: nei Paesi del Nord Europa, nell'Est, dove la Provincia di Bergamo ha guardato con largo anticipo, spesso incompresa, perché da qui provengono i nuovi turisti, grazie anche all'aeroporto di Orio, capitale dei voli low cost, dove transitano oltre sette milioni di passeggeri all'anno».

«Sono questi i turisti da intercettare con pacchetti turistici appropriati ed è un vero peccato lasciar partire da Bergamo verso Milano, Brescia, Padova, Venezia moltitudini di persone che fanno rotta su Orio. Ecco perché occorre esserci negli aeroporti e sulle piazze aeroportuali con cui abbiamo familiarità di voli. E invece continuiamo a girare attorno al nostro ombelico».

«Le nostre risorse, le nostre particolarità, il nostro turismo termale più che ai bergamaschi sono da propagandare oltre i confini nazionali. Di recente si è riaccesa la polemica sui cartelli “Berghem”: sono senz'altro un segno di identità, ma in un tempo in cui spopola l'inglese, forse sarebbe il caso di affiancare anche la conoscenza di questa lingua nella nostra offerta, parlandola - all'occorrenza - anche negli alberghi, nei luoghi di interesse dei turisti (musei, ecc.)».

«E qui mi permetto di chiedere: che fine ha fatto il progetto della Provincia - durante il mio secondo mandato - progetto subito bloccato dall'attuale Presidente-deputato? Con lo sbandierato pretesto di voler ampliare, un ritornello divenuto ormai classico (parole, un fiume di parole), alla fine non se n'è fatto niente. Da notare che c'era il 50% di finanziamento dalla Regione. Ancora una volta, il meglio è stato nemico del bene, come dice il proverbio e abbiamo perso un'opportunità e magari anche i relativi fondi».

«Due parole, infine, sul progetto tanto discusso e anche criticato di Selvino. Si tratta di un segnale di dinamismo, di innovazione, di genialità. Lo si può discutere, migliorare, ma non si può solo stroncare, demolire, giudicare in sospetto, impallinare ogni idea di nuovo. Troppo facile chiacchierare, proviamo piuttosto - e più utilmente - a fare».

Valerio Bettoni
Consigliere regionale

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