Via Quarenghi 33: varata la versione 2
Un milione in più con il nuovo progetto

Via Quarenghi civico 33, un indirizzo ormai noto. Il destino di questo edificio dalla storia travagliata, oltre ad animare le diatribe politiche degli amministratori, ha risvegliato l'attenzione dei residenti e dei relativi comitati di quartiere.

Via Quarenghi civico 33, un indirizzo ormai noto. Il destino di questo edificio dalla storia travagliata, oltre ad animare le diatribe politiche degli amministratori, ha risvegliato l'attenzione dei residenti e dei relativi comitati di quartiere.

E alla fine la decisione è stata presa. Non tutti saranno soddisfatti del nuovo progetto (la versione definitiva ha ricevuto voti contrari dalle minoranze in Consiglio comunale lo scorso 18 luglio, a seguito di un dibattito durato quasi sei ore, oltre alla bocciatura in commissione), ma l'Amministrazione è determinata nel portarlo a termine, tanto da impegnare 1 milione di euro in più, che vanno a sommarsi agli 11 già messi in conto per la vecchia versione del progetto.

Una decisione, l'ultima in ordine di tempo, che non ha trovato d'accordo le minoranze. Perché, oltre alla spesa, il nuovo progetto si pone su basi totalmente differenti rispetto all'originale, concepito dall'ex Amministrazione. L'intenzione era quella di realizzare 44 alloggi a canone agevolato, in modo da «garantire un adeguato mix sociale, destinandoli a studenti, giovani coppie, famiglie delle fasce sociali più deboli. La destinazione a uso «sociale» avrebbe inoltre garantito un foraggiamento da parte della Regione Lombardia, che avrebbe contribuito con 1,7 milioni di euro.

Oggi il quadro ha assunto un altro aspetto. La volontà di dare nuova vita al quartiere attraverso la riqualificazione dell'edificio persiste, ma è espressa in modo diverso dall'attuale Amministrazione che ha deciso di apportare importanti modifiche al progetto originale. Gli alloggi sono stati dimezzati, scendendo a quota 22 e i restanti spazi adibiti a uffici con un massiccio trasloco dei «Lavori pubblici».

Una scelta strategica, ribadiscono da Palafrizzoni, nonostante implichi costi aggiuntivi e si rischi di perdere parte dei finanziamenti concessi del Pirellone: «Ciò che importa – replica il sindaco Franco Tentorio alle minoranze – è la convinzione di aver fatto la scelta giusta: quando l'opera vale, la spesa è dovuta. Noi riteniamo che il trasferimento degli uffici comunali possa rappresentare un'occasione di rilancio per la via».

«Da settembre i lavori riprenderanno a pieno ritmo, per realizzare l'opera entro due anni», ha commentato Alessio Saltarelli, assessore ai Lavori pubblici.

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