Colere, il racconto del cugino
«Ho visto sbandare Alessandro»

Alessandro mi ha detto: "Adesso vado avanti io". Mi ha superato e dopo poco l'ho visto sbandare. Probabilmente è passato con la moto sul ghiaietto che c'è ai bordi della strada». È il racconto del cugino del 17enne di Colere morto venerdì notte.

Venerdì Alessandro aveva deciso di passare la serata in un pub a Vilminore, con altri tre amici. «Eravamo all'Engadina, a Vilminore - racconta Luca Bettineschi, cugino di Alessandro, di un anno più giovane -. Come altre volte eravamo andati a Vilminore a fare un giro in moto. Verso le 23,30, però, abbiamo deciso di tornare verso Colere, perché io dovevo rientrare a casa abbastanza presto. Così avevamo pensato di fare un giro al pub di Colere, prima di rincasare, e ci siamo avviati tutti insieme. Eravamo in quattro e avevamo tre moto».

Alessandro con uno degli amici era montato in sella sulla sua nuova moto, una Ktm 125 di cilindrata. Sulla strada del ritorno, sosta a Bueggio, frazione di Vilminore, perché Alessandro voleva salutare la fidanzatina, Erika. «Poi siamo ripartiti per Colere. Alessandro mi ha detto: "Adesso vado avanti io". Mi ha superato e dopo poco l'ho visto sbandare. Probabilmente è passato con la moto sul ghiaietto che c'è ai bordi della strada e ha toccato nel muro che la delimita con il manubrio. Credo che per tenere in piedi la moto abbia sterzato verso la carreggiata opposta».

In quel momento lo schianto contro il guardrail. «Siamo tornati indietro subito. Alessandro era lì, sul guardrail, l'altro nostro amico invece è stato sbalzato nel bosco sotto la strada. Però lui ci ha chiamato subito, chiedendoci di andare a recuperarlo, era cosciente».

I ragazzi, entrambi minorenni, hanno subito chiamato il 118 e poi hanno fermato le prime vetture che passavano per strada, in cerca di aiuto. Sulla prima di queste viaggiavano Giuseppe Albrici e Giuseppe Bonicelli. Albrici è un volontario della Croce Rossa. I soccorritori, giunti sul posto, hanno provato a rianimare Alessandro, per circa venti minuti, ma tutto è stato inutile.

«Quando sono arrivati i medici del 118 noi siamo scesi nel bosco con l'altro ragazzo - racconta Albrici -. La gamba sinistra gli faceva molto male e con l'aiuto del personale paramedico l'abbiamo fasciato e steccato. Per trasportarlo sulla strada, però, abbiamo dovuto aspettare i vigili del fuoco: in quel punto, infatti, il bosco è molto ripido e noi non riuscivamo a trasportarlo sulla strada da soli. I pompieri, grazie all'utilizzo di un verricello, l'hanno tirato su».

Sabato sera la veglia funebre che si ripeterà domenica sera alle 20 nell'abitazione del ragazzo. Il funerale sarà celebrato lunedì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Colere.

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