Nuovo ospedale, ce n'è un'altra:
Busi impianti verso il concordato

Nuovo ospedale, un altro problema. E questa volta non sono infiltrazioni, né vetri, ma pesanti insoluti finanziari: la Busi impianti spa di Bologna (che aveva l'incarico di realizzare parte dell'impiantistica), è sulla strada del concordato preventivo.

Nuovo ospedale, un altro problema in cantiere. E questa volta non sono infiltrazioni, né vetri, ma pesanti insoluti finanziari: una delle aziende che fa parte dell'Ati (associazione temporanea d'impresa) che si è assicurata l'appalto principale del nuovo ospedale, la Busi impianti spa di Bologna (e che alla Trucca aveva l'incarico di realizzare appunto parte dell'impiantistica della struttura), è sulla strada del concordato preventivo.

La voce circolava da tempo, a mezza bocca tra gli operatori del cantiere, venerdì 30 settembre la conferma è arrivata dall'amministratore unico della Dec, l'impresa di Bari capofila dell'Ati in funzione di mandataria, Vito Degennaro.

«Sappiamo che la Busi chiederà lunedì o martedì (il 3 o il 4 ottobre, ndr) il concordato preventivo - dice Degennaro -. Vogliamo però rassicurare tutti: come mandatari, e con l'importante appoggio di Termigas (l'altra impresa, l'unica bergamasca, mandante all'interno dell'Ati ndr) ci siamo fatti carico della situazione e non esiteremo a continuare perché questa opera venga aperta secondo programma».

«I tempi, sia chiaro, non sono certo facili soprattutto nel nostro settore. Come Dec stiamo davvero tenendo duro, e si tenga conto che siamo anche creditori ora nella vicenda, con richiesta di fallimento, dell'ospedale San Raffaele: in questo caso parliamo di lavori per 46 milioni di euro».

È un fatto rilevante, senza dubbio, che la Busi sia vicina al concordato preventivo: parliamo di una azienda che rappresenta il 27% dell'Ati che si è assicurata l'appalto del nuovo ospedale, anche se attualmente nel cantiere siamo alla fase finale, ai collaudi, e quindi dal punto di vista operativo non ci sarà alcun intoppo, per fortuna.

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