Ecomostro: ora si tratta
per l'abbassamento del muro

Si tratta. E la possibilità di abbassare il muro di via Autostrada è qualcosa di più che un'ipotesi. La partita è in pieno svolgimento, e di positivo c'è il fatto che nessuno ha scelto di fare catenaccio. La conferma è arrivata venerdì 30 settembre.

Si tratta. E la possibilità di abbassare il muro di via Autostrada è qualcosa di più che un'ipotesi. La partita è in pieno svolgimento, e di positivo c'è il fatto che nessuno ha scelto di fare catenaccio. La conferma è arrivata venerdì 30 settembre, quando a Palazzo Uffici c'è stato un faccia a faccia tra l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta, il progettista dell'intervento Alberto Bertasa, accompagnato da tecnici e legali.

Al termine, bocche rigorosamente cucite, ma voci di corridoio parlano di un clima positivo e di una volontà comune nel trovare una soluzione che sia la meno impattante possibile. Anche nel conciliabolo post riunione fuori dagli uffici comunali, dal lato dei progettisti sembrava essersi aperto più di uno spiraglio. Sono stati captati diversi riferimenti a un altro intervento progettato dallo studio Bertasa, quello della ex Sace.

In quel caso, il confronto tra Palafrizzoni e l'operatore privato aveva portato a un'importante riduzione delle altezze inizialmente previste per le due torri, scese rispettivamente da 13 e 15 a 7 e 6 piani, per un totale di 12 mila metri cubi in meno. Ma c'è un fior di ma: il privato aveva ottenuto anche 900 mila euro in meno di standard urbanistici a suo carico.

E qui la vicenda si fa decisamente complessa, perché nel caso di via Autostrada ridurre gli standard vorrebbe dire rinunciare ad opere pubbliche lungamente trattate in sede di trattativa precedente: nello specifico alla scuola materna in zona Magrini. Di conseguenza, se si vogliono ridurre i volumi del centro direzionale, vanno individuate altre forme a compensazione dell'operatore che ha dalla sua (e va sempre sottolineato) legittimi e pieni diritti edificatori.

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