Federconsumatori insiste:
Mercatanti, molte perplessità

Domenica 9 ottobre 2011 Bergamo ha subìto l'invasione di migliaia di persone attratte dalle numerose iniziative. La somma di tutto ha dato come risultato il caos. Iniziative che, come Mercatanti, rischiano di trasformare Bergamo in un centro commerciale senza il rispetto delle regole.

Domenica 9 ottobre 2011 Bergamo ha subìto l'invasione di migliaia di persone attratte dalle numerose iniziative che si svolgevano contemporaneamente. Nell'occasione, oltre alle proprie «bellezze » e iniziative culturali, la nostra città offriva: BergamoScienza; la Fiera dei Mercatanti; il Mercato di Forte dei Marmi; la partita di calcio AlbinoLeffe-Livorno; Creattiva.

La somma di tutto ha dato come risultato il caos. Premesso che non ci sono stati incidenti (quindi per qualcuno il problema si riduce a un po' di disagio), resta da capire chi, nella nostra Amministrazione, abbia il compito di coordinare le manifestazioni e, soprattutto, quali siano i criteri che si adottano per rilasciare le indispensabili autorizzazioni.

Da sondaggi effettuati per sapere il livello di gradimento di questo caos, con esplicito riferimento alla tre giorni dei Mercatanti, risulta che oltre il 70% di chi ha «votato» approva questo modo di fare: questo non significa che si tratti una cosa positiva.

Fatti i dovuti distinguo, sappiamo che il popolo romano apprezzava le feste organizzate al Colosseo: non per questo nessuno pensa di assolvere gli organizzatori di tali eventi. Per tornare ai Mercatanti: ha lasciato perplesso il comportamento dell'Asl che, di fatto, ha autorizzato la somministrazione di alimenti nelle condizioni in cui la fiera si è svolta.

Parliamo della medesima Asl che dispensa consigli sull'importanza di osservare le norme relative alla catena del freddo per la conservazione dei cibi. Come dare torto a quei negozianti che devono sottostare a ogni imposizione di carattere igienico/sanitario, quando in fiera, sotto il sole e comunque a temperatura ambiente, si vendevano salumi e latticini (di cui era impossibile capire la provenienza) che normalmente nei negozi si devono conservare a temperature non superiori ai 4°; pane «fresco» di chissà quando e dolci che ricordano la «Luisona» del mitico bar sport di Benni?

Infine, stendiamo il classico velo pietoso sull'organizzazione e sull'Amministrazione comunale, che avrebbero dovuto garantire la fruibilità di servizi igienici essenziali ai 130.000 visitatori che hanno frequentato la manifestazione. L'auspicio è che, a prescindere dai sondaggi, chi ci governa tenga conto delle critiche che da più parti si levano contro il proliferare indiscriminato di iniziative dal discutibile valore qualitativo.

Iniziative che, pur partendo da lodevoli intenti (rivitalizzare la città), rischiano di trasformare Bergamo in un centro commerciale a cielo aperto; senza il rispetto delle regole che i centri commerciali sono tenuti ad osservare.

Federconsumatori Bergamo

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