Val Cavallina, tempo di caldarroste
Ma le castagne arrivano da Avellino

Cinipide nemico numero uno dell'autunno. Quest'anno l'insetto arrivato dalla Cina ha fatto danni ovunque, mandando in sofferenza i castagni che non sono così riusciti a produrre frutti. Caldarroste a rischio? Macchè, arrivano da Avellino.

Cinipide nemico numero uno dell'autunno. Quest'anno l'insetto arrivato dalla Cina ha fatto danni ovunque, mandando in sofferenza molti castagni che non sono così riusciti a produrre i loro frutti. Non molti, almeno. Inoltre questi sono di bassa qualità, ci sono castagne a volte marce, piccole o addirittura il riccio non contiene castagne.

Pur di non rinunciare a quello che è considerato un po' da tutti l'appuntamento irrinunciabile per l'autunno, il ritrovarsi intorno a una grata scoppiettante di caldarroste, i vari gruppi e associazioni della Valle Cavallina sono dovuti ricorrere alle castagne del Sud, che così invaderanno le tavolate delle varie sagre in programma.

A Casazza i volontari hanno ben presto rinunciato a setacciare i boschi della zona e si sono subito rivolti ai castagneti di Avellino: «Quest'anno proprio le castagne non si trovano – spiega Anselmo Terzi, uno dei referenti dell'associazione "Vivi il tuo paese" –: abbiamo provato ad andare nei boschi, di solito raccogliamo castagne sopra San Felice al lago, ma stavolta niente, poche castagne e quelle che trovavamo erano piccole o marce».

«Domenica scorsa sono arrivate le castagne importate dalla provincia di Avellino – aggiunge Terzi –, ben 650 chili da dividere nelle varie manifestazioni. Un po' le abbiamo cucinate in oratorio, un po' alla gara di ciclismo "Pedalando con i campioni", 250 chili li useremo domenica per Castanea e altri 100 chili li abbiamo usati all'asilo. Per fortuna siamo riusciti a spuntare un ottimo prezzo, 2,9 euro al chilogrammo e siamo riusciti a ripiegare al problema del cinipide in questo modo. Così se gli altri anni le castagne erano nostrane, quest'anno ci mangeremo le castagne del Sud».

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