S. Paolo d'A., infortunio alla Toora
Operaio 41enne ustionato in volto

Un operaio di 41 anni, L. H., di origine marocchina, è rimasto gravemente ustionato in seguito a un infortunio alla Toora di San Paolo d'Argon. L'incidente sul lavoro si è verificato poco prima delle 6,30 nello stabilimento di via Mazzini.

Un operaio di 41 anni, L. H., di origine marocchina, è rimasto gravemente ustionato in seguito a un infortunio alla Toora di San Paolo d'Argon. L'incidente sul lavoro si è verificato poco prima delle 6,30 nello stabilimento di via Mazzini al civico 9.

Secondo una prima ricostruzione, l'operaio sarebbe rimasto ustionato al volto dalle gocce di alluminio fuoriuscite a una temperatura di 750 gradi dal forno che stava predisponendo per il lavoro. È stata una reazione termica a far schizzare all'esterno della cavità rovente le gocce di alluminio.

Il nordafricano, che risiede a San Paolo d'Argon, è stato immediatamente trasportato in ambulanza agli Ospedali Riuniti di Bergamo. La sue condizioni sono gravi perché le ustioni sul viso sono rilevanti, ma non sembra in pericolo di vita. Sul posto gli agenti della Polizia locale dei Colli per gli accertamenti di legge oltre ai tecnici dell'Asl di Trescore Balneario.

Fonti della Toora hanno chiarito: «Non c'è stata alcuna esplosione. L'infortunio si è verificato in fase di scorifica del forno: è un'operazione che viene effettuata periodicamente durante la giornata con una pala metallica che deve essere riscaldata. L'incidente è successo perché, questa mattina, la pala non era stata riscaldata dall'operaio».

Mauro Rossi, il funzionario che per la Fiom-Cgil segue l'azienda, nel manifestare la solidarietà della categoria al lavoratore e alla sua famiglia, spiega che durante l'ultima assemblea del 30 settembre in azienda erano emersi alcuni problemi di sicurezza. «È stato il motivo per cui abbiamo più volte spinto per ottenere un incontro che affrontasse anche questi temi. Si tratta di un incontro non ancora fissato ad oggi: per questo, alla luce dell'infortunio di stamani, ribadiamo all'azienda la necessità di un confronto sulla sicurezza. Lo torniamo, ora, ufficialmente a chiedere anche per iscritto con una lettera inviata questo pomeriggio a Toora».

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