Via Mai, amarezza dopo la tragedia
La polizia cerca testimoni dell'incidente

«I ragazzi conoscono benissimo la situazione critica di questa zona, in particolare dell'incrocio, ma un po' di tutto questo tratto di via Mai». Dopo la tragica morte di Pancrazio Calì e di Valentina Mitro c'è molta amarezza in chi vive questa strada.

«I ragazzi conoscono benissimo la situazione critica di questa zona, in particolare dell'incrocio, ma un po' di tutto questo tratto di via Mai». Dopo la tragica morte di Pancrazio Calì e di Valentina Mitro c'è molta amarezza in chi vive questa strada.

«I ragazzi - dicono i commercianti - per questo motivo lo scorso anno hanno fatto una petizione per chiedere un intervento alle autorità competenti».

C'è amarezza e consapevolezza che forse quelle due morti potevano essere evitate magari con uno sforzo minimo. «Qui gravitano tre scuole, il Lussana, il Vittorio Emanuele e il Secco Suardo: significa circa 5 mila studenti lungo un rettilineo in cui non c'è nemmeno la segnaletica che avverte delle presenza di scuole. Un rettilineo che viene percorso ad alta velocità – spiega uno degli esercenti –. Quando i ragazzi del Lussana hanno deciso di fare una petizione al Comune per chiederne l'intervento, si sono messi in gioco sul serio: partendo dal presupposto della loro naturale esuberanza, hanno controllato tutti i punti critici, la segnaletica, la velocità delle auto, la visibilità, e hanno avanzato delle proposte».

Tra le criticità evidenziate, in particolare, proprio il semaforo pedonale poco prima dell'incrocio con via Foro Boario, che spesso viene preso dagli automobilisti - riferiscono i testimoni - «“come una linea di partenza per Formula Uno», e le strisce pedonali di via Foro Boario, su cui i bus in particolare non hanno visibilità.

Intanto la Polizia locale lancia un appello per rintracciare testimoni oculari dell'incidente. Basta chiamare l'ufficio competente da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 12 e dalle 14 alle 17 in via Coghetti 10 oppure chiamando allo 035.399470.

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