I ragazzi del centro «Alle Valli»:
«La manovra ci distrugge»

«La manovra Monti sulla liberalizzazione ha un senso?? Chi pone questa domanda siamo noi, ragazzi, che ormai per colpa di questa Manovra "Salva vita” non hanno più una vita personale». A scrivere sono un gruppo di ragazzi dipendenti del Centro commerciale Le Valli di Seriate Bergamo.

«La manovra Monti sulla liberalizzazione ha un senso?? Chi pone questa domanda siamo noi, ragazzi, che ormai per colpa di questa Manovra "Salva vita” non hanno più una vita personale». A scrivere sono un gruppo di ragazzi dipendenti del Centro commerciale Le Valli di Seriate Bergamo.

«Noi tutti lavoriamo nei centri commerciali, quelli che fino a 20 anni fa non c'erano, quelli che invece ad oggi, la gente, sembra non riesca mai a farne a meno... Siamo ragazzi che, come i signori politici hanno una vita extra lavorativa, hanno una famiglia, dei mariti, delle mogli, figli, genitori e nipoti con i quali anche noi vorremmo trascorrere le domeniche e le festività. Spesso ci chiediamo perchè nei giorni di festa i nostri politici non vengano nei centri commerciali? Si renderebbero conto che la gente, anche se il centro è aperto, non viene per spendere ma solo per passare la domenica, o il festivo, al caldo, o al fresco risparmiando così sui consumi di casa loro».

E poi la lettera continua: «Vorrei chiedere a questi signori se la loro manovra “Salva vita” dà la certezza ai giovani disoccupati di riuscire ad avere il tanto agognato posto di lavoro... Perchè il piccolo negozio, che oggi fa fatica a pagare due full-time, non ti assume altro personale se poi a fine mese non ha i soldi per pagarlo! - scrive il gruppo di giovani -. Ci sono negozi che ridotti all'osso fanno fare degli spezzati ai propri ragazzi perchè non hanno nessuna intenzione di assumere personale, ragazzi che magari non abitano a pochi chilometri, ma distanti da casa e quindi devono stare nello stesso centro, per ore, seduti sulle panchine, o nei loro magazzini in attesa di riprendere il turno passando così la media di 9/11 ore complessive fuori casa».

E poi un'ultima considerazione: «Vi sembra giusto che dopo un novembre e un dicembre, dove non abbiamo saltato una domenica, dove abbiamo “elemosinato” i giorni di riposo settimanale, gli unici giorni di meritato riposo sono stati un 25/26? Ovviamente unici due giorni dove non abbiamo timbrato cartellino, ma solo perchè erano il giorno del Santo Natale e Santo Stefano, dopo le 40 ore settimanali, se non di più...».

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