Snals e Università, un incontro
per gli insegnanti di sostegno

Agli insegnanti di sostegno è dedicato il convegno di mercoledì 18 gennaio dalle 9 alle 12,30 nella sala Galeotti dell'Università di Bergamo (sede via dei Caniana, 2), organizzato dal sindacato scuola Snals e dal Cqia dell'Università di Bergamo.

Agli insegnanti di sostegno è dedicato il convegno di mercoledì 18 gennaio dalle 9 alle 12,30 nella sala Galeotti dell'Università di Bergamo (sede via dei Caniana, 2), organizzato dal sindacato scuola Snals e dal Cqia, Centro per la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, dell'Università di Bergamo.

Gli insegnanti di sostegno sono l'unica categoria di docenti per i quali non partiranno quest'anno i Tfa, tirocini formativi attivi organizzati dalle università come unico canale per ottenere l'abilitazione all'insegnamento.
Nelle scuole bergamasche sono 1.410 i posti di insegnante di sostegno in servizio, per oltre 3.400 alunni. Circa 98 posti sono nella scuola d'infanzia, 600 nella primaria, 481 nella scuola media e 230 nelle superiori.

Al convegno interverranno il provveditore Patrizia Graziani, il prorettore Virgilio Bernardoni delegato alla didattica di Ateneo e la coordinatrice scientifica del Cqia Giuliana Sandrone. Il convegno, presentato nella sede Snals dal segretario provinciale Loris Renato Colombo e dalla professoressa Sandrone, partirà dall'analisi dei dati provinciali del'inserimento dei disabili (a cura del provveditore Graziani) mentre il nuovo percorso di abilitazione sarà illustrato dal professor Bernardoni, lasciando a Giuliana Sandrone la riflessione didattica e pedagogica e la presentazione del master Cqia. «La scelta italiana dell'integrazione totale delle persone disabili nell'intero sistema educativo nazionale – ha sottolineato la pedagogista – richiede competenze professionali alte molto diffuse».

«L'avvio solo nel 2013 del Tfa per il sostegno – ha rilevato invece Colombo – comporta da un lato lo svantaggio dell'attesa, almeno per i docenti già abilitati nella propria disciplina di base, ma offre anche la possibilità di accedere nel frattempo alla specializzazione. La scuola bergamasca ha una tradizione molto forte di lavoro e ricerca sui temi della disabilità, basti ricordare il lavoro coordinato negli anni da Maria Carla Marchesi, e anche nella formazione dei docenti è sempre stata all'avanguardia. Fra fine delle Ssis e avvio del Tfa si apre un periodo in bianco, ma la specializzazione alza però per i precari anche di terza fascia, cioè iscritti nelle graduatorie d'istituto, la possibilità di lavorare, oltre che costituire una preparazione specifica per superare i test d'ingresso del Tfa, a sua volta unico canale a numero programmato per raggiungere l'abilitazione».

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