«La ditta era la sua vita»
Il figlio ricorda l'imprenditore

Giuseppe Tebaldi, classe 1926, l'imprenditore morto schiacciato sotto la ruspa che sta guidando venerdì 14 gennaio, era originario di Zandobbio. Poco più di 40 anni fa aveva fondato la sua azienda, vicino a casa sua, specializzata nella lavorazione di marmi e graniti.

Giuseppe Tebaldi, classe 1926, l'imprenditore morto schiacciato sotto la ruspa che sta guidando venerdì 14 gennaio, era originario di Zandobbio. Poco più di 40 anni fa aveva fondato la sua azienda, poco distante da casa sua: un'attività specializzata nella lavorazione di marmi e graniti, approdati da 15 anni anche sul mercato estero.

Al momento la ditta dà lavoro a sei dipendenti e doveva riprendere la propria attività la settimana prossima, dopo un periodo di ferie. L'anziano era sposato con Gemma e dal loro matrimonio sono nati i tre figli Mariella, di 52 anni, Adriano, di 48, e Pierangelo di 46. Una vita dedicata al lavoro, la sua.

Chi ha conosciuto Giuseppe Tebaldi ne ricorda infatti «la sua forte passione per il lavoro». Una passione che gli è stata fatale venerdì, quando per lavori di giardinaggio non ha esitato a servirsi della pala meccanica sotto la quale è poi finito, dopo quel volo di cinque metri.

«Quando ho saputo dell'incidente ero a casa, vicino all'azienda di mio padre, dove lavoro anch'io, e sono subito corso per andare a vedere cosa gli fosse successo. Siamo stati informati da un dipendente che, in quel momento, si trovava nei paraggi della ditta. Erano le 14,45».

A parlare è Pierangelo Tebaldi, 46 anni, figlio di Giuseppe: «Purtroppo non c'è stato niente da fare: mio padre è morto sul colpo. Non sappiamo cosa possa essere successo: forse lo spazio di manovra era insufficiente, forse è stato colto da un malore, oppure il macchinario si è inceppato. Per mio padre la ditta era la sua vita. Ora continueremo a lavorare seguendo gli insegnamenti che lui ci ha dato in tutti questi anni».

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