Ex Fonderie del Quintano
Rifondazione «chiama» la Procura

Gli esponenti di Rifondazione Comunista, Ezio Locatelli e Claudio Sala annunciano la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Bergamo su questioni legate al megacentrocommerciale sull'area delle ex Fonderie del Quintano.

Gli esponenti di Rifondazione Comunista, Ezio Locatelli e Claudio Sala annunciano la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Bergamo su questioni legate al megacentrocommerciale sull'area delle ex Fonderie del Quintano, a Castelli Calepio.

«L'area delle ex-Fonderie del Quintano - si legge in un comunicato stampa di Rifondazione comunista - è un sito contaminato (anagrafe Regione Lombardia n. 3825). Migliaia di metri quadri di lastre in eternit a copertura degli edifici ormai fatiscenti e migliaia di tonnellate di terra inquinata al suolo e nel sottosuolo hanno messo e mettono costantemente in pericolo la salute dei cittadini. E' un vero e proprio scandalo che, a distanza di 20 anni dalla chiusura dell'attività, a 9 anni da quando nel 2003 fu predisposto il piano di caratterizzazione, nonostante le reiterate denunce dei cittadini, non sia mai stato effettuato alcun intervento di bonifica».

«Quell'area invece - continua Rifondazione - è stata in questi anni, ed è ancora oggi, oggetto di una colossale speculazione, di una serie di trasformazioni urbanistiche e di ampliamenti ottenuti anche attraverso la reiterata promessa-ricatto della bonifica da parte dei proprietari dell'area che hanno portato alla previsione di quello che è ormai noto come il megacentrocommerciale di Quintano. L'ultima variante, adottata a settembre 2011 ed in attesa di approvazione definitiva da parte dell'amministrazione comunale di Castelli Calepio, prevede un'ulteriore ampliamento del lotto di 10.000 mq.».

«I circoli locali e la federazione provinciale di Rifondazione Comunista sono da sempre contrari a questo insediamento e sostengono la battaglia condotta dai cittadini del comitato contro il megacentrocommerciale di Quintano che, per sgomberare finalmente il campo da ogni ricatto, chiedono la bonifica immediata ed incondizionata dei luoghi e la sospensione di tutte le procedure urbanistiche in atto fino a quando la bonifica non sia certificata».

Nell'esposto che presenteranno alla Procura della Repubblica di Bergamo, Ezio Locatelli e Claudio Sala «chiedono di fare chiarezza sulle tante contraddizioni che hanno caratterizzato le procedure urbanistiche, su come sia stato possibile concedere autorizzazioni e varianti sulla base di dichiarazioni ed attestazioni di “..non superamento dei limiti di inquinamento ammessi..” in presenza di un'area invece notoriamente inquinata; ancora a settembre 2011, in documenti ufficiali predisposti per l'ultima variante, si attestava addirittura “la salubrità dei luoghi” quando invece le analisi effettuate ( vd. documento ARPA novembre 2011), confermano ampiamente il pesante inquinamento da sempre denunciato dai cittadini e dal comitato contro il megacentrocommerciale».

Nell'esposto, Sala e Locatelli «denunciano anche una sorta di gioco delle 3 carte messo in atto dagli operatori sulla questione delle superfici commerciali del megacentrocommerciale, con documenti, che riportano valori diversi a seconda del contesto in cui devono essere valutati, al fine di ottenere, con procedure semplificate, autorizzazioni e varianti che avrebbero richiesto approfondimenti maggiori».

«Chiedono infine alla Procura di indagare affinché possano essere rilevati e perseguiti, all'interno di un contesto di contraddizioni, superficialità ed inerzia delle istituzioni, tutti gli eventuali illeciti penali che in questi anni hanno consentito ai proprietari dell'area di sottrarsi all'obbligo della bonifica e di trarne anzi vantaggio speculativo utilizzandola come moneta di scambio».

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