Lizzola: un fiume di amici
sulla tomba del gigante buono

Lizzola, il giorno dopo. Dopo il passaggio delle migliaia di persone che nei giorni scorsi hanno reso omaggio alla salma di Mario Merelli, a Lizzola è tornato il silenzio, il tempo della meditazione. Nel piccolo cimitero dove Mario riposa

Lizzola, il giorno dopo. Dopo il passaggio delle migliaia di persone che nei giorni scorsi hanno reso omaggio alla salma di Mario Merelli, a Lizzola è tornato il silenzio, il tempo della meditazione. Nel piccolo cimitero dove Mario riposa, di fronte al giganti delle Orobie - il Redorta, lo Scais e il Coca - che lo scalatore bergamasco amava e che ha salito innumerevoli volte, le tombe sono ricoperte da una coltre bianca di neve.

Nella parte alta del piccolo camposanto di montagna, insieme al papà Patrizio, ora riposa anche Mario. Ai piedi della tomba vasi di ciclamini e un mazzo di rose bianche che ha lasciato il Gruppo missionario di Lizzola. Già dalle prime ore del mattino, oltre ai parenti di Mario, molte persone domenica sono entrate nel cimitero per un saluto al «gigante» dal cuore d'oro. Tanti gli sportivi che, prima di infilare gli sci ai piedi, hanno voluto compiere questo gesto.

Parecchi componenti del coro Idica, prima di salire al rifugio Campèl dove hanno cantato per i bambini nel corso della festa della neve, hanno voluto salutare Mario Merelli. «Se fosse stato ancora vivo - hanno affermato - sarebbe stato con noi tra i bambini e le loro famiglie». Proverbiale, infatti, l'affetto che l'alpinista di Lizzola nutriva per i bambini, soprattutto quelli più poveri, come i nepalesi e i tibetani.

Leggi di più su L'Eco di lunedì 23 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA