Commercio e liberalizzazioni:
la Regione contro il Governo

Una deregulation selvaggia delle attività commerciali rischia di penalizzare il commercio di vicinato. La Lombardia è pronta a ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo sulle liberalizzazioni che autorizza orari e aperture.

La Lombardia, d'intesa e in coordinamento con altre Regioni,  sia pronta a ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo sulle liberalizzazioni che autorizza orari e aperture per i negozi commerciali.
Lo chiede il consiglio regionale che ha votato, d'accordo tutti i partiti (un  solo astenuto, l'assessore al Commercio Stefano Maullu) una mozione presentata dalla Lega Nord. 

Il documento  è stato emendato in alcune sue parti con proposte avanzate da Arianna Cavicchioli del Pd (che ha eliminato i riferimenti critici al ruolo della Banca Centrale Europea e  alla parte in cui si parlava di «liberalizzazioni selvagge») e del capogruppo del Pdl Valentini Puccitelli (sua la proposta di sollecitare un coordinamento tra i presidenti di Regione).

La mozione sottolinea che la materia, come stabilisce il titolo V della Costituzione, appartiene alle Regioni, e dunque  invita il presidente della giunta regionale ad «attivarsi coordinandosi con gli altri presidenti di Regione per ricorrere alla Corte Costituzionale».

Nel dibattito sono anche intervenuti Giulio Cavalli per Sel, Elisabetta Fatuzzo dei Pensionati, Gabriele Sola dell'Idv e Filippo Penati per il Gruppo Misto sottolineando che le decisioni del governo mettono a rischio  la  piccola rete commerciale lombarda .

In chiusura di dibattito è anche intervenuto l'assessore al Commercio Stefano Maullu, che ha ricordato quanto Regione Lombardia ha fatto in questi anni nel settore del commercio, sia come sostegno alle imprese sia come iniziative normative a sostegno del pluralismo delle reti distributive.

«Il consiglio si è espresso in modo chiaro ed inequivocabile – ha detto Maullu -. Nel frattempo continueremo l'azione di tutela delle prerogative della Regione in materia di orari e aperture domenicali. Dialogheremo con il governo Monti affinché il decreto possa essere rivisto così da poter garantire al meglio la valorizzazione delle peculiarità della nostra Regione. Inoltre consolideremo l'azione di ascolto e confronto intrapresa con incontri collegiali, come l'Osservatorio del commercio che riconvocherò a breve». 

Soddisfatto del voto  il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli che ha ribadito che «una deregulation selvaggia delle attività commerciali rischia di penalizzare il commercio di vicinato a vantaggio esclusivo della grande distribuzione organizzata e conseguentemente delle grandi catene francesi e tedesche, che ne rappresentano la grande maggioranza. Adesso però  la Lombardia agirà a tutela delle proprie legittime prerogative della propria autonomia».

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