Soccorsa un'aquila avvelenata
In aumento i recuperi di fauna

Il lieto fine si può già annunciare: è un po' debilitata, ma si riprenderà, l'aquila reale recuperata sabato dalla polizia provinciale e affidata alle cure del Cras Wwf di Valpredina. Non un caso isolato: sono in aumento di recuperi di fauna.

Il lieto fine si può già annunciare: è un po' debilitata, ma si riprenderà, l'aquila reale recuperata sabato dalla polizia provinciale e affidata alle cure del Cras Wwf di Valpredina. L'esemplare, un adulto, è stato avvistato da due escursionisti dalle parti di Adrara San Martino, sul sentiero che conduce al rifugio Gemba: aveva difficoltà ad alzarsi in volo.

Sul posto sono arrivate due guardie ecologiche volontarie e la pattuglia del nucleo ittico-venatorio, che hanno recuperato l'animale (impresa non facile per il tipo di terreno) e l'hanno condotto al Cras. L'aquila non è in pericolo di vita, ma per gli esperti del centro di Valpredina l'ipotesi è che soffra gli effetti di un avvelenamento indiretto. «I sintomi fanno pensare che abbia mangiato un ratto o qualche altro animale morto dopo aver ingerito topicida o forse un boccone avvelenato», spiega Enzo Mauri, direttore dell'oasi. Ora sono in corso le cure, e l'aquila viene tenuta al caldo con un'apposita lampada, per evitare che, già indebolita, sprechi energie per scaldarsi.

«L'obiettivo è liberarla il prima possibile», dice Mauri. A novembre un'altra aquila reale era arrivata al Cras: trovata vicino a Capizzone, era stata colpita da pallini da caccia. Un mese dopo è stata liberata nei cieli di Fuipiano.

In entrambi i casi, a prelevare e portare al centro specializzato le aquile ferite sono stati gli agenti del corpo di polizia provinciale, i cui interventi di recupero della fauna selvatica – che in base alle condizioni può andare al Cras, venire liberata sul posto o, in caso di carcasse, finire allo smaltimento o all'asta – sono in aumento: nel 2011 sono stati ben 783, contro i 726 del 2010 (cifra già molto alta se confrontata con quelle di qualche anno fa). Una media di più di due casi al giorno, anche se in realtà gli interventi hanno un picco nel periodo tardo-primaverile ed estivo. La casistica include un po' di tutto: dagli incidenti stradali, agli atti di bracconaggio, ad animali debilitati per ragioni naturali o ignote.

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