Via libera al «Piano casa» regionale
Bonus volumetrici per i recuperi edilizi

Il «Piano casa» è stato approvato dalla Commissione Territorio. Bonus volumetrici, edilizia sociale, aree dismesse, nel testo approvato dopo diversi mesi di lavoro. Il Presidente Pozzi: «Sviluppo e risparmio di suolo in un provvedimento che rispetta il ruolo dei Comuni».

Contenimento del consumo di suolo, recupero delle aree degradate, impulso all'edilizia, razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, valorizzazione dell'edilizia sociale, ottimizzazione dei consumi energetici: questi gli obiettivi del cosiddetto «piano casa», la proposta di legge che la Commissione Territorio di Regione Lombardia ha approvato martedì dopo diversi mesi di lavoro.

Il testo, di cui è relatore Ugo Parolo (LN), approvato a maggioranza, stabilisce una serie di norme straordinarie che intendono rilanciare interventi a suo tempo previsti dalla legge 12 del 2005 e dalla legge 13 del 2009.

"La legge - ha detto Parolo - declina le previsioni del Decreto Sviluppo ed è strutturata sul riconoscimento e la valorizzazione del ruolo dei Comuni in tema di pianificazione urbanistica".

Si prevedono "bonus volumetrici" che si applicano per interventi di recupero edilizio finalizzati al miglioramento energetico degli edifici.

Un elemento molto dibattuto è stato quello relativo agli interventi di edilizia residenziale sociale: al fine di reperire nuovi alloggi sociali si consentiranno interventi di ampliamento e  sostituzione  di edifici esistenti e di variazione delle destinazioni d'uso. Le nuove volumetrie potranno essere spostate anche su altre aree già edificabili, mantenendo le stesse finalità. Per questo tipo di interventi gli oneri di urbanizzazione saranno dimezzati.

Per le grandi città è prevista la riconversione anche per gli edifici del terziario esistenti dal 2005 e non utilizzati, che potranno essere trasformati in edifici residenziali. Al proposito è stato approvato un emendamento del PD, con cui si prevede che almeno il 20% della superficie dell'immobile sia destinata ad edilizia residenziale sociale, con la garanzia che venga dotata di aree a verde e servizi secondo le norme vigenti. Anche le aree dismesse, sia pubbliche che private, potranno venir trasformate con una serie di facilitazioni e forme di incentivo.

La proposta di legge prevede anche la possibilità di modesti ampliamenti (con permesso di costruire presentato entro 31 dicembre 2013) per i fabbricati a destinazione produttiva e ricettiva, entro alcuni limiti stabiliti dai Comuni, anche con superamento dell'indice fondiario previsto dagli strumenti urbanistici. Gli edifici alberghieri potranno essere ampliati entro un limite massimo di 200 mq.

Altre norme discusse e approvate questa mattina riguardano i "premi volumetrici" per incentivare la rimozione delle coperture in amianto e l'autorizzazione in deroga, in determinate situazioni, a parcheggi interrati.

Per quanto riguarda i sottotetti sono state confermate le norme in vigore della l.r.12/2005 (possibilità di intervento dopo cinque anni) con l'aggiunta che le ristrutturazioni possono essere previste "purchè non oltre metri 1,50 dal limite di altezza massima degli edifici posto dallo strumento urbanistico".
Di particolare interesse per i Comuni, l'adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale è stato prorogato al 31 dicembre 2013, mentre i piani attuativi devono essere approvati e adottati dai Consigli comunali per i Comuni fino a 15 mila abitanti e dalle Giunte per i Comuni con più di 15 mila abitanti.

"Questa legge - ha commentato il presidente della Commissione Giorgio Pozzi - si ispira ai principi di semplificazione (procedure più agili per avviare gli interventi), sussidiarietà (coinvolgimento diretto dei Comuni per l'applicazione della legge), risparmio di suolo (riutilizzo dei volumi già esistenti senza ulteriori espansioni urbanistiche), efficienza energetica (sia per i nuovi interventi che per gli edifici esistenti coinvolti), qualità paesaggistica (coerenza con l'identità e la storia del tessuto urbano) e sicurezza degli edifici (pieno rispetto della normativa antisismica), tutela dei centri storici, delle aree naturali e delle zone inserite nei parchi. Agli enti locali sarà garantito il rispetto delle scelte di pianificazione urbanistica per quanto riguarda le destinazioni degli edifici su cui intervenire".

In sede di dichiarazioni di voto, il consigliere Stefano Zamponi (IdV) ha motivato il voto contrario in quanto "su alcuni punti il nostro dissenso è radicale, anche se su altri punti ci auguriamo si possa giungere a modifiche nel corso del lavoro d'Aula". Franco Mirabelli (PD) ha definito la legge "de-potenziata, un po' meno dannosa rispetto alla sua versione originaria, forse inutile se non per pochi". "Positivo -ha aggiunto- il lavoro in Commissione, che ha portato ad alcuni risultati migliorativi. Per esempio sui sottotetti è stata eliminata la norma che prevedeva la possibilità di intervenire negli edifici realizzati fino al 31 dicembre 2011. Così come ritengo giusto poter trasformare in residenze i grattacieli costruiti per il terziario. Ma il giudizio complessivo rimane negativo".

Roberto Pedretti (LN) ha spiegato che il voto favorevole della Lega è dovuto al fatto che la legge si pone l'obiettivo del recupero e del contenimento dell'utilizzo del suolo "rispettando così il territorio". Per Mauro Parolini (PdL) "è una legge perfettibile, anche se mette in campo soluzioni significative. Si cerca di ridurre il consumo del suolo e nello stesso a sostenere attività cui magari basta un piccolo intervento per poter essere rilanciate. Rimane l'impegno a rivedere alcuni meccanismi negativi della legge urbanistica 12". Enrico Marcora (UdC) ha dichiarato un voto di astensione quale "segnale significativo rispetto al lavoro fatto in Commissione".

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