Avis, aumentano le donazioni
Ma servono donatori stranieri

Il 2011 si è stato un anno positivo, ma ora si preferisce guardare al futuro. Si è tenuto alla Fiera di Bergamo il convegno provinciale di Avis: i numeri sono incoraggianti, crescono del 2.9% i donatori attivi e del 3.5% le donazioni.

Il 2011 si è stato un anno positivo, ma ora si preferisce guardare al futuro. Si è tenuto alla Fiera di Bergamo il convegno provinciale di Avis: i numeri sono incoraggianti, crescono del 2.9% i donatori attivi e del 3.5% le donazioni. Cala l'avanzo di bilancio (11.789 euro, meno di un decimo di quello del 2010), per le tante spese sostenute del 2011, come la ristrutturazione della Casa del donatore e l'organizzazione dell'assemblea Avis nazionale, che si è tenuta a Bergamo lo scorso maggio. Tra gli obiettivi di Avis, aumentare il numero di chi dona il sangue tra le donne e gli stranieri.

Le donne sono il 30% dei donatori, la differenza percentuale con gli uomini è minore tra i più giovani e cresce con l'età, specie dopo aver avuto figli. Gli stranieri ancora non arrivano all'1% dei donatori totali, anche se stanno aumentando.

“È importante che si avvicini ad Avis anche chi non è italiano, un po' perché inserirsi nel mondo del volontariato è utile all'integrazione, ma soprattutto perché siamo sempre alla ricerca di gruppi sanguigni rari, indispensabili per chi per motivi di salute deve fare tante trasfusioni e ha bisogno che il sangue sia il più compatibile possibile –spiega Barbara Giussani, responsabile sanitaria dell'Avis provinciale -. Nell'ultimo anno abbiamo avuto più di cento nuovi iscritti stranieri, in percentuale sono ancora pochi, ma speriamo di fare sempre meglio. Da notare che il 75% degli stranieri viene a donare la domenica, l'unico giorno in cui possono assentarsi dal lavoro: se aumenteranno dovremo attrezzarci di conseguenza”.

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