Lega, Invernizzi: si pensa già
a congressi e Amministrative

Cristian Invernizzi, segretario provinciale della Lega Nord, guarda già avanti, ai congressi e alle amministrative. Non ci sono ancora candidati ufficiali alla successione di Giancarlo Giorgetti, ma i rumors danno in pole il deputato bergamasco Giacomo Stucchi.

Cristian Invernizzi, segretario provinciale della Lega Nord, guarda già avanti, ai congressi e alle amministrative. Ma ripensando al raduno «dell'orgoglio padano» che ha riempito la Fiera, racconta: «La mattina, quando ci siamo trovati a montare il palco e gli striscioni qualche dubbio c'è pure venuto. "Riusciremo a riempire questo capannone?". La sera era pieno, un'ottima risposta, a tratti commovente. Avevamo già cambiato location (dal Palacreberg a via Lunga, ndr) perché le adesioni continuavano ad arrivare, ma non eravamo così convinti di riempire un'ala così grande della Fiera».

Dal discorso di Maroni sono arrivate le risposte che ci aspettava, dice Invernizzi. Anche se i passaggi su Rosy Mauro e Renzo Bossi sono stati più soft rispetto al «fuori, fuori» urlato dalla base. «Maroni ha detto che si va avanti a fare pulizia senza guardare in faccia a nessuno. Più chiaro di così. Non ci sarà la caccia alle streghe, ma d'ora in avanti chi sbaglia paga, indipendentemente da chi è e che ruolo ricopre», commenta il segretario provinciale, in attesa che il Consiglio federale si esprima sui provvedimenti (già annunciata l'espulsione dell'ex tesoriere Francesco Belsito).

Invernizzi ringrazia la macchina organizzativa che in tempo record ha messo in piedi l'evento - «Una macchina da guerra quella bergamasca» - e a chi gli rimprovera una scaletta che forse ha penalizzato il Capo, quell'Umberto Bossi che a qualcuno è sembrato umiliato, Invernizzi replica: «Ha deciso lui, come sempre. Nessuno ha mai detto al Capo "parli o non parli". E lui ha deciso di esporsi fino in fondo davanti al suo popolo. Ha dimostrato ancora una volta il suo coraggio, nonostante ci sia stata una selva di fischi quando Maroni ha citato Renzo Bossi e all'inizio del suo discorso. Il momento più commovente, dal punto di vista umano, è stato proprio quando ha chiesto scusa per i danni procurati al movimento da chi porta il suo cognome».

Intanto la Lega bergamasca guarda avanti: congressi e tornata amministrativa sono i prossimi appuntamenti. Per il voto di maggio, Invernizzi non esclude che «forse un prezzo lo pagheremo; presentarsi col simbolo è sempre rischioso, e iniziare la campagna elettorale con una prima pagina di giornale non edificante tutti i giorni non è certo un valore aggiunto. Quello che è sicuro è che abbiamo ottimi candidati e ce la giocheremo fino in fondo. Le realtà dove si vota sono piccole, pertanto i candidati significano molto». Intanto, il movimento provinciale, assicura, non ha avuto scosse: «Non ci sono state fuoriuscite, un buon segno».

Il 2-3 giugno (il 1° è solo una convocazione) si torna a Bergamo per il congresso regionale, a cui parteciperanno 80 delegati bergamaschi. A oggi non ci sono ancora candidati ufficiali alla successione di Giancarlo Giorgetti, ma i rumors danno in pole il deputato bergamasco Giacomo Stucchi e il vicepresidente della Regione Andrea Gibelli.

«Se si candida un bergamasco non ci sono dubbi che lo appoggeremo, c'è un senso di appartenenza forte», anticipa Invernizzi, che però ammette anche che «nel segreto dell'urna ognuno può votare chi vuole». Il 10 giugno tutti a Pontida, poi entro fine giugno il congresso federale anticipato. «Maroni segretario federale? L'acclamazione della folla in Fiera parlava chiaro». Cristian Invernizi non ha dubbi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA