Il ministro Profumo a Dalmine:
ridisegnare il futuro della scuola

Una conferenza nazionale per ridisegnare il futuro della scuola. L'iniziativa è stata annunciata lunedì mattina a Dalmine dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, dov'è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo campus universitario.

Una conferenza nazionale per ridisegnare il futuro della scuola. L'iniziativa è stata annunciata lunedì mattina a Dalmine dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, dov'è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo campus universitario, in occasione dei vent'anni della facoltrà di Ingegneria.

«La faremo ad ottobre - ha precisato il ministro -. Il paese ha bisogno di fare una fotografia dello stato attuale e una valutazione delle migliori esperienze, e poi disegnare un percorso per il futuro. I nostri ragazzi sono diversi da quelli delle generazioni precedenti - ha aggiunto Profumo - perchè hanno molti più input, una diversa modalità di rapportarsi con le persone e con le cose. La scuola non può rimanere quella di oggi, bisogna dare una svolta. Dobbiamo provare a disegnare un percorso che possa essere portato a termine negli anni venturi».

Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, a margine dell'intervento all'Università di Bergamo, ha parlato anche dei trasferimenti statali agli atenei. «Abbiamo avviato un discorso in cui non esiste più solo il fondo di funzionamento ordinario - ha detto -. Credo che le università, oggi, debbano rappresentare un sistema molto più articolato e aperto, in cui il personale è certo un elemento importante, ma non il solo. Nella direzione del multi fondo, si inserisce anche la premialità, che non è determinata solo dalla storia dell'ateneo, ma anche dalle politiche e dalle strategie. E le università - ha concluso il ministro - devono iniziare a ragionare in questi termini».

«Stiamo vivendo una situazione complessiva di grandissima difficoltà - ha detto tra l'altr il ministro -, però credo che questo sia il momento di avviare quelle riforme strutturali che consentano di avere un Paese migliore, più capace di competere con le altre economie nel momento della ripresa».

«È una situazione difficile per il Paese, quindi bisogna ascoltare anche le persone che non sono d'accordo, purchè non ci sia violenza»: così il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha commentato le contestazioni avvenute sabato scorso a Torino. «In realtà - ha precisato a margine di un convegno a Milano - erano poche persone e molte di queste venivano dai centri sociali. C'è apertura all'ascolto, purchè fatto nei modi civili».

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