Assistenza domiciliare più cara
Palafrizzoni, opposizioni in rivolta

Un incremento minimo del 50 per cento circa. La proposta di aumentare il Servizio di assistenza domiciliare non piace alle opposizioni che si sono ribellate nella prima commissione consiliare.

Passino i musei a pagamento, passi la tassa di soggiorno, ma la revisione del Sad, il Servizio di assistenza domiciliare proprio no. O almeno non nei termini previsti dalla delibera di Giunta allegata al bilancio preventivo sul tavolo della prima commissione consiliare in questi giorni: un incremento minimo del 50 per cento circa.

La tariffa oraria per la fasce Isee superiore ai 18 mila euro passerà da 10,33 euro a 16,60 euro, mentre quella di mezzo, ovvero quella per i redditi compresi tra 9.500 euro e 11 mila euro, aumenterà di 2,27 euro: da 4,13 a 6,40. Cosa che, durante l'ultima seduta di presentazione dello stesso documento contabile a Palafrizzoni, ha fatto saltare la mosca al naso alle opposizioni. «È un servizio di una delicatezza incredibile rivolto a centinaia di anziani in situazioni di difficoltà e non si può trattare come i musei o il suolo pubblico – ha sottolineato Elena Carnevali (Pd) – certe cose vanno discusse quantomeno preliminarmente, invece qui il provvedimento passa in Giunta ed è già autorizzativi».

Subito al replica dell'assessore al Bilancio Enrico Facoetti: «Con questa revisione incasseremo annualmente 130 mila euro su un costo del servizio di circa 2 milioni di euro».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 30 maggio

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