Mercoledì l'autopsia sul corpo di Marco
ma non è stato colpito da un treno

La salma di Marco Alecci, il 19enne di Romano di Lombardia, trovato morto in una scarpata a lato della massicciata ferroviaria della linea che collega Foggia con Termoli, è stata trasferita all'Istituto di medicina legale di Foggia, dove mercoledì 25 luglio è prevista l'autopsia.

La salma di Marco Alecci, il 19enne di Romano di Lombardia, trovato morto in una scarpata a lato della massicciata ferroviaria della linea che collega Foggia con Termoli, è stata trasferita all'Istituto di medicina legale di Foggia, dove mercoledì 25 luglio è prevista l'autopsia che dovrà chiarire le cause della morte, non ancora decifrate esattamente.

La Polfer ha comunque smentito alcune indiscrezioni in cui si è avanzata l'ipotesi che il ragazzo sia stato colpito da un treno merci. Ipotesi che è stata esclusa dai primi rilievi sul corpo, rimosso alle 18,30 di ieri dopo tutti gli accertamenti: le ecchimosi e i lividi sulla schiena lasciano infatti credere che il 19enne sia caduto appunto di schiena dalla massicciata.

Gli amici che erano sul treno con lui l'hanno visto l'ultima volta alle 17 di sabato, mentre si aggirava, molto agitato, tra le carrozze del Frecciabianca che, dalla Puglia, li stava riportando a Bergamo dopo una settimana di vacanza in spiaggia a Vieste, sul Gargano.

Poco meno di quarantotto ore più tardi, alle 15 di ieri, il corpo senza vita di Marco è stato ritrovato dai carabinieri in una scarpata a lato della massicciata ferroviaria della linea che collega Foggia con Termoli, proprio quella che il gruppo di amici bergamaschi stava percorrendo in treno sabato pomeriggio.

L'interrogativo degli inquirenti e dei genitori del diciannovenne, appena diplomato allo Scientifico di Caravaggio, è uno solo: che cosa è accaduto a Marco? Probabilmente il ragazzo si è fatto prendere dal panico dopo che il Frecciabianca 9830 sul quale si trovava ha effettuato diverse fermate fuori programma lungo la linea ferroviaria - in quel tratto a monobinario - a causa di un guasto tecnico non meglio precisato.

In pratica il treno sembrava muoversi in maniera molto lenta e questo, assieme alle ripetute soste in mezzo alla campagna a cavallo tra la Puglia e il Molise, deve aver spaventato - non è ben chiaro perché - Marco che, probabilmente in preda a una sorta di improvviso attacco di panico misto a claustrofobia, potrebbe aver approfittato di una delle fermate fuori programma per scendere dal treno.

Una volta sulla massicciata sarebbe caduto nella scarpata. Ma è solo una delle ipotesi. Non è infatti stata esclusa dagli inquirenti nemmeno l'eventualità che il diciannovenne possa essere caduto nella scarpata direttamente dal treno, forse quando si è rimesso in moto. Di certo c'è il fatto che nessuno ha visto Marco cadere dalla massicciata e gli stessi suoi amici si sono realmente accorti della sua assenza solo più tardi.

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