Formigoni indagato a Milano
Accusa: corruzione aggravata

La Procura di Milano ha inviato un avviso di garanzia e un invito a comparire al presidente Roberto Formigoni, indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri di Pavia.

La Procura di Milano ha inviato un avviso di garanzia e un invito a comparire al presidente Roberto Formigoni, indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri di Pavia.

L'iscrizione del presidente della Regione Lombardia risale al 14 giugno scorso. Formigoni, come informa una nota della procura di Milano, è indagato in concorso con l'uomo d'affari Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, presidente della omonima fondazione, Costantino Passerino, direttore amministrativo della fondazione, e Antonio Simone, ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia.

L'aggravante della transnazionalità è dovuta al fatto che i magistrati milanesi ritengono che ci siano stati dei passaggi in conti correnti in Svizzera. Nell'ambito delle indagini in corso nel procedimento sulla Fondazione Maugeri «in data odierna è stata notificata al presidente Roberto Formigoni informazione di garanzia per i reati di cui agli articoli 81 cpv, 110, 319, 321 cp e articolo 4 legge 146/06 in concorso con Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, Costantino Passerino, Antonio Simone e altri», si legge nella nota firmata dal procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati.

In particolare, continua la nota, i fatti sarebbero stati «commessi in Milano e all'estero dal 2001 al mese di novembre 2011» e si specifica che a Formigoni è stato inviato «contestuale invito a presentarsi». L'inchiesta sulla Fondazione Maugeri ruota intorno a 70 milioni di euro che si presume siano stati distratti dal polo privato attivo nel settore della sanità in favore del consulente e mediatore Pierangelo Daccò.

Questi soldi sarebbero stati usati per creare fondi neri, dai quali l'uomo d'affari avrebbe attinto per pagare alcuni «benefit» concessi a Formigoni, come vacanze, cene e soggiorni. In cambio, ipotizzano gli inquirenti, la Regione Lombardia avrebbe fatto delibere in favore della Fondazione Maugeri, facendo aumentare i rimborsi a suo favore per le funzioni «non tariffabili».

Nell'invito a comparire (poco più di due pagine) vengono elencati, uno ad uno, i «benefits» che Formigoni, in qualità di Governatore lombardo, avrebbe ricevuto come 'contropartità dell'approvazione da parte della Giunta regionale di una quindicina di delibere riguardanti le cosiddette funzioni sanitarie non tariffabili, attraverso le quali la struttura sanitaria pavese ha ottenuto rimborsi per un totale di circa 200 milioni di euro, a partire dal 2000 e per 10 anni.

Tra le "utilità" ci sarebbero, secondo l'accusa, le vacanze di lusso ai Caraibi (circa 800 mila euro per soggiorni e aerei, tra il 2006 e il 2011), circa 3,7 milioni di euro per imbarcazioni di lusso (due yacht) messi a disposizione, sempre dal faccendiere Pierangelo Daccò, tra il 2007 e il 2011 e 4 mln di euro di 'scontò in relazione alla compravendita di una villa in Sardegna acquistata da Alberto Perego, amico di Formigoni.

I pm nell'invito a comparire fanno un elenco dettagliato dei «benefits» per il Governatore, che ricalca, in sostanza, quello contenuto nella informativa trasmessa a fine giugno dagli uomini della polizia giudiziaria al procuratore aggiunto Francesco Greco e ai pm Luigi Orsi, Antonio Pastore, Laura Pedio e Gaetano Ruta.

Da quanto si è saputo, inoltre, un episodio dapprima contestato come finanziamento illecito ai partiti (600 mila euro per la campagna elettorale del 2010) sarebbe stato in sostanza 'assorbitò nel più grave reato di corruzione. Tuttavia, Formigoni risulterebbe ancora indagato anche per finanziamento illecito ai partiti (per questo reato e per quello di corruzione è stato iscritto nel registro degli indagati lo scorso 14 giugno) per un altro episodio. Contestazione quest'ultima, però, «stralciata» e non contenuta nell'invito a comparire.

Ma la Regione non ha nessuna responsabilità sul controllo dei bilanci delle fondazioni San Raffaele e Maugeri. Lo ha affermato Roberto Formigoni durante un'audizione al Senato. «Bisogna tener presente - ha detto - che questi sono Irccs, enti a rilevanza nazionale. La vigilanza sui loro bilanci spetta al ministero della Salute».

«Sul mio conto ci sono state informazioni sbagliate, con un chiaro intento politico - ha detto il governatore della Lombardia - se in questi mesi avessi chiesto al S.Raffaele di farmi vedere i bilanci, avrebbero risposto di stare a casa mia, perchè questi enti rispondono solo al ministero della Salute e alle prefetture. Un ulteriore controllo è esercitato dai revisori dei conti, che in questi anni hanno sempre approvato i bilanci».

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