Terreni e immobili dei «Riuniti»
A vuoto un'asta da 6,4 milioni

Nessuna offerta, nessuna vendita. È andata deserta - per la seconda volta tra il 2011 e il 2012 - l'asta pubblica bandita dagli Ospedali Riuniti di Bergamo per la vendita di alcuni immobili e terreni, a Bergamo e provincia, frutto di lasciti e donazioni.

Nessuna offerta, nessuna vendita. È andata deserta - per la seconda volta tra il 2011 e il 2012 - l'asta pubblica bandita dagli Ospedali Riuniti di Bergamo per la vendita di alcuni immobili e terreni, a Bergamo e provincia, frutto di lasciti e donazioni.

I Riuniti puntavano a «monetizzare» i lasciti per finanziare l'attività ospedaliera, ma nessuna offerta è stata presentata. E quindi, probabilmente prima dell'inverno, verrà bandita un'altra asta pubblica, sempre sulla stessa base della precedente. La vendita pubblica che prevedeva l'apertura delle offerte in largo Barozzi, riguardava 9 lotti (ogni offerta doveva riguardare un singolo lotto), per terreni e fabbricati a Levate, Dalmine, Credaro, Bergamo, Clusone, Bagnatica e Calcinate. E il valore complessivo di tutti e 9 i lotti non era proprio indifferente: oltre 6 milioni e 400 mila euro.

L'intento dell'Azienda Riuniti, qualora l'asta avesse avuto successo era quello di finanziare reparti e unità dell'ospedale con gli introiti di vendita. Ma il mercato immobiliare è in crisi, si dovrà dunque ritentare, nella speranza che l'asta per la vendita dell'attuale sede degli Ospedali Riuniti non subisca la stessa sorte.

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