Caro Monti, taglia prima a Roma
144 sindaci alla «rivoluzione»

Parte da Bergamo la rivoluzione dei sindaci contro la spending review e contro il patto di stabilità. Sono 144 i primi cittadini bergamaschi, quello del capoluogo in testa, che hanno firmato una lettera che verrà recapitata al capo del governo.

Parte da Bergamo la rivoluzione dei sindaci contro la spending review e contro il patto di stabilità. Sono 144 i primi cittadini bergamaschi, quello del capoluogo in testa, che hanno firmato una lettera che verrà recapitata al capo del governo.

Caro Monti, dicono in sostanza i 144 sindaci bergamaschi, la spending review e il patto di stabilità stanno strangolando noi e soprattutto i cittadini. Va bene la lotta agli sprechi, aggiungono, ma si rivedano i criteri, e se si deve tagliare il costo della politica si cominci da Roma...

Alla presentazione dell'iniziativa e del documento, che si è tenuta a Palazzo Frizzoni erano presenti il vicesindaco di Bergamo, Gianfranco Ceci, l'assessore cittadino alle Politiche Sociali, Leonio Callioni, e i sindaci di Ciserano, Vertova (il portavoce Riccardo Cagnoni), Mozzo e Orio al Serio.

A Monti - tutti i dettagli nella lettera che alleghiamo in originale - i sindaci lanciano anche alcune proposte: chiedono, per esempio, che i proventi della lotta all'evasione realizzati grazie all'aiuto dei Comuni restino sul territorio e si dichiarano «a disposizione per collaborare alla costruzione di quelle riforme che il Paese sta aspettando da tempo e di cui ha assoluto bisogno».

In tempi di antipolitica, hanno detto, i sindaci sono la «faccia buona della politica», coloro che sono più vicini ai cittadini, che ne conoscono i problemi, le esigenze, che sanno dove intervenire per limitare i disagi.



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