Stadio, il Comune stoppa Cividini
«È una proposta incompatibile»

Grande è la confusione sotto il cielo. Quindi, come diceva Mao, «la situazione è eccellente». Ma sul Parco dello Sport forse c'è troppa confusione, ed evidenti problemi di comunicazione. A voler essere buoni.

Grande è la confusione sotto il cielo. Quindi, come diceva Mao, «la situazione è eccellente». Ma sul Parco dello Sport forse c'è troppa confusione, ed evidenti problemi di comunicazione. A voler essere buoni.

Dopo gli strali incrociati tra Antonio Percassi e Paolo Cividini, la nuova puntata è tutta del Comune, che definisce «la proposta di variante presentata dalla Gross Center (la società proprietaria delle aree, ndr) incompatibile con il progetto generale del Parco dello Sport e, conseguentemente, non può essere presa in considerazione». Firmato Andrea Pezzotta, assessore all'Urbanistica, in risposta (scritta) all'interpellanza presentata dal centrosinistra in materia.

E qui la vicenda si complica ulteriormente. Perché non più tardi di martedì, Cividini (proprietario delle aree tramite la Gross Center) ha più volte ribadito che quella presentata ad agosto non è una variante, bensì «uno studio che tiene conto delle concrete possibilità di superamento delle difficoltà incontrate» nel progetto. «Non sono state effettuate varianti, ma si è studiato un meccanismo di realizzazione programmata del Parco dello Sport».

Insomma, quella che per Cividini non è una variante, per Palafrizzoni è una variante che inficia l'unitarietà del progetto originario: non a caso negli incontri delle scorse settimane è stato ribadito che il Parco dello Sport deve prevedere tutti gli impianti, stadio compreso, seppure da realizzare anche in tempi diversi e per lotti funzionali «il cui contenuto dovrà essere necessariamente concordato e condiviso da tutti i soggetti interessati».

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