Scuola, «misure inique»:
la Cisl scrive ai parlamentari

La Cisl Scuola scrive ai parlamentari bergamaschi per chiedere il loro interessamento sulle «misure inique contenute nella legge di stabilità, inerenti anche la scuola». Il sindacato parla di «sfacciataggine» a proposito dell'aumento di 6 ore settimanali.

La Cisl Scuola scrive ai parlamentari bergamaschi per chiedere il loro interessamento sulle «misure inique contenute nella legge di stabilità, inerenti anche la scuola». Il sindacato parla di «sfacciataggine» a proposito dell'aumento di 6 ore settimanali.

«Onorevoli Deputati e Senatori della Provincia di Bergamo - si legge nel documento della Cisl Scuola di Bergamo, firmato dal segretario generale Vincenzo D'Acunzo - nell'ambito delle iniziative volte a richiamare l'attenzione di quanti, a vario titolo, condividono il potere decisionale, sulle misure inique contenute nella legge di stabilità, inerenti anche la scuola, , la Cisl Scuola di Bergamo, nell'ottica di un fattivo dialogo con Voi Onorevoli e Senatori chiamati a rappresentare i problemi del nostro territorio nelle sedi istituzionalmente deputate a livello nazionale, intende richiamare la Vostra sensibilità sullo spaccato specifico del nostro settore in modo da sollecitare una Vostra attenta valutazione dello stato d'animo in cui versa l'intera categoria.
   
Vi è noto come la scuola viva da tempo in grande sofferenza a causa dei tagli agli organici (classi definite “pollaio”, bambini e ragazzi senza insegnanti e senza poter godere dei diritti di assistenza e di formazione, discontinuità didattica) e di decisive distrazioni rispetto alle condizioni di vita e di lavoro delle risorse umane che, soprattutto nella nostra Provincia, costituiscono, grazie alla loro abnegazione, gli argini ad una deriva decisamente incontrollabile.

Ecco, allora, come sia per noi inconcepibile che dopo i pesantissimi interventi sulle pensioni e buonuscita (immaginate: come, docenti della scuola dell'infanzia, primaria e di quella secondaria di primo grado, possono gestire dignitosamente le classi all'età di 67 anni?), sui contratti che non vengono rinnovati dal 2009 e resterebbero in standby fino al 2014, sugli scatti di anzianità, che devono essere ancora erogati sulla base di precisi impegni assunti anche da questo Governo, e, in Lombardia, sulla mancata assegnazione dei Dirigenti nelle sedi rimaste vacanti, si abbia il coraggio, per non dire la sfacciataggine di intaccare, con la legge di stabilità, unilateralmente l'istituto contrattuale che regola l'orario di lavoro e sovraccaricare la struttura oraria dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di ben 6 ore settimanali!

Crediamo che questa idea, qualora non fosse cancellata, sotto la spinta di tutte le forze politiche, costituirebbe un pesante “vulnus” al nostro sistema democratico fondato sul dialogo e sulla contrattazione che fissa diritti e doveri dei rapporti di lavoro nei contratti.

Siamo certi che la Vostra sensibilità e il Vostro legame con il nostro territorio vi solleciterà ad assumere tutte le iniziative opportune ad evitare che la nostra scuola perda la sua funzione e continui, invece, rafforzata, a mantenere livelli elevati di eccellenza per lo sviluppo di tutti i settori produttivi e per il benessere di tutta la comunità

In attesa di un positivo riscontro porgiamo distinti saluti».

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