«12 Provincie non sono troppe»
La Lombardia incalza il Governo

Il Governo valuti con attenzione «la peculiarità territoriale e demografica della Lombardia (12 Province con una media di oltre 800.000 abitanti), che non costituisce certo una caso di ingiustificata parcellizzazione territoriale». E' la posizione della Giunta regionale.

E' necessario che il Governo valuti con attenzione «la peculiarità specifica sia territoriale sia demografica della Lombardia che, con l'attuale articolazione territoriale fondata su dodici Province con una media di oltre 800.000 abitanti, non costituisce certo una caso di ingiustificata parcellizzazione territoriale». D'altra parte «la modifica di tale equilibrio rischierebbe seriamente di depauperare, in misura difficilmente sostenibile, i livelli dei servizi per i cittadini a livello decentrato».

E' questa la posizione ufficiale espressa dalla Giunta della Regione Lombardia, che ha approvato ieri, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l'assessore al Bilancio Romano Colozzi, una delibera sul tema del riordino delle Province, in base a quanto previsto della legge nazionale sulla spending review. La Giunta ha espresso e trasmesso al Governo queste considerazioni senza una proposta formale di accorpamento delle Province, dal momento che il Consiglio regionale, competente in materia in base a norme statutarie, non si è pronunciato nei tempi stabiliti dalla legge nazionale.

IL CONSIGLIO NON SI ERA PRONUNCIATO - Il provvedimento della Giunta fa seguito al pronunciamento del Consiglio delle autonomie locali del 2 ottobre scorso, in cui si chiedeva "in prima istanza che il territorio lombardo mantenga, a livello provinciale, l'attuale configurazione", ribadendo che la Lombardia "è la regione più virtuosa e competitiva non solo a livello nazionale ma anche in Europa" (in subordine veniva proposta una rimodulazione dell'assetto delle Province). Il 12 ottobre, poi, la Giunta regionale ha deliberato di presentare ricorso alla Corte costituzionale contro la legge di riordino delle Province e delle loro funzioni. Il Consiglio regionale, convocato il 16 ottobre sullo stesso tema, come detto, non ha assunto alcuna decisione.

DISTINGUERE VIRTUOSI E NON VIRTUOSI - Con la delibera approvata ieri, dunque, Regione Lombardia, pur confermando "la piena disponibilità del presidente e della Giunta a garantire la necessaria collaborazione con le sedi istituzionali statali", segnala in particolare la necessità che, nel mettere mano al riassetto degli Enti provinciali, si distingua tra Enti che creano dissesto alle finanze pubbliche ed Enti che invece garantiscono l'equilibrio di bilancio.

PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE - D'altro canto, in Lombardia è già consolidato un vero e proprio sistema di autonomie territoriali, che collaborano tra loro e che la Regione sostiene. Esempio importante in questo senso è il Patto di stabilità territoriale, attraverso il quale nel 2012 Regione Lombardia ha messo a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 210 milioni di euro - cifra triplicata rispetto ai 70 milioni dello scorso anno -, per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto dal Patto di stabilità nazionale, pagare rapidamente imprese e fornitori, garantire servizi ai cittadini e realizzare opere pubbliche.

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