Sanità, esenzioni e invalidità
La Gdf a caccia dei «furbetti»

Gli accertamenti sono nella fase finale, ma arrivare a un quadro preciso della situazione non è stato semplice. Con un lavoro certosino la Guardia di Finanza è andata a caccia dei «furbetti» nel vastissimo mondo dell'assistenza sanitaria bergamasca.

Gli accertamenti sono nella fase finale, ma arrivare a un quadro preciso della situazione non è stato semplice, perché è stato necessario incrociare dati, cifre e spese: un lavoro certosino che per mesi ha visto impegnata la Guardia di Finanza e che a breve dovrebbe portare a punti fermi.

Si tratta di una serie di controlli a tappeto che, come aveva annunciato sin dal suo insediamento a Bergamo il colonnello Giovanni De Roma, sono volti a scoprire i «furbetti» nel vastissimo mondo dell'assistenza sanitaria bergamasca e che hanno visto le Fiamme Gialle al lavoro su tutta una serie di documentazioni acquisite all'Asl e nelle strutture ospedaliere di città e provincia.

«La lotta all'evasione fiscale non si combatte soltanto cercando i finti poveri che hanno auto di lusso e si dichiarano nullatenenti, o imprese che non pagano l'Iva, o aziende che con il sistema di "scatole cinesi" riescono a evadere i tributi dovuti, ma anche con un capillare controllo ed esami accurato della spesa pubblica. E se si parla di spesa pubblica non è escluso il mondo della sanità, anzi», sottolinea De Roma.

L'intento delle Fiamme Gialle era di effettuare accertamenti capillari, tra le altre cose, per esempio sulle esenzioni per reddito o per patologie (molte di queste esenzioni sono temporanee, ma purtroppo in moltissimi casi privati ne godono anche quando non ne avrebbero più titolo), ma anche con l'intento di individuare soggetti che usufruivano di prestazioni sanitarie o visite per dichiarazioni, è solo un esempio, di invalidità in realtà non esistenti.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 16 novembre

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