Uomo recuperato nel fiume Adda
Mercoledì l'autopsia a Canonica

Sarà effettuata mercoledì, nelle sale del cimitero di Canonica d'Adda, l'autopsia sul corpo trovato nel pomeriggio di lunedì 10, incastrato sul fondo del bacino artificiale di Fara Gera d'Adda. Al momento non si conosce la sua identità.

Sarà effettuata mercoledì mattina 12 dicembre, nelle sale del cimitero di Canonica d'Adda, l'autopsia sul corpo trovato nel pomeriggio di lunedì 10, incastrato sul fondo del bacino artificiale di Fara Gera d'Adda. Si tratta del cadavere di un uomo che è stato probabilmente per lungo tempo in acqua tanto da essere irriconoscibile.

Ad effettuare l'autopsia il medico legale di Brescia Mario Restori che sarà affiancato dall'esperto di biogenetica Andrea Verzelletti. La salma si trova in avanzato stato di decomposizione e proprio per questo motivo il suo recupero è stato complicato. L'ipotesi è che sia rimasta in acqua per circa tre mesi. Addosso all'uomo inoltre, a quanto risulta, non sono stati trovati oggetti con riferimenti alla sua identità o al suo luogo di origine. L'unica certezza, al momento, è che si tratta del cadavere di un uomo con la carnagione chiara e di razza occidentale.

L'autopsia dovrebbe quindi chiarire il periodo della morte, l'età dell'uomo ed eventuali segni particolari o ferite. Verranno inoltre effettuati i prelievi genetici del caso per le analisi del dna che potranno permettere di risalire all'identità dell'uomo.

Ad avvistare il corpo senza vita lo è stato, intorno alle 13,30, il custode della diga Sant'Anna, mentre stava facendo una passeggiata con la moglie e il cane. La diga sbarra l'acqua del fiume Adda formando il bacino che poi alimenta il canale dell'ex linificio. Al momento dell'avvistamento la coppia si trovava sulla passerella che permette l'accesso alle paratoie che dividono il bacino dal canale. «Mio marito - afferma la moglie del custode - inizialmente ha detto: ma guarda un po' se devono buttare un manichino in acqua. Poi però si è sporto dalla passerella per guardare meglio e ha capito che probabilmente si trattava di un uomo». La certezza si è avuta solo quando sul posto, insieme ai carabinieri e ai mezzi di soccorso del 112, subito allertati, è intervenuto il nucleo sommozzatori volontari di Treviglio, seguito poi dai vigili del fuoco di Treviglio e Dalmine. I sub hanno messo in acqua un gommone e si sono avvicinati al luogo dell'avvistamento accertando che, purtroppo, non si trattava di un manichino. Dopodiché hanno proceduto con il recupero.

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