Asta tombe e cappelle: 420 mila €
150 mila per il pezzo pregiato

La prima asta delle quattro in totale non è andata male: il Comune spera d'incassare 2 milioni di euro per la cessione di un centinaio tra cappelle e tombe non più utilizzate presenti nei cimiteri di Bergamo, Colognola e Grumello al Piano e sono arrivati i primi 420mila euro.

La prima asta delle quattro in totale non è andata male: il Comune spera d'incassare 2 milioni di euro per la cessione di un centinaio tra cappelle e tombe non più utilizzate presenti nei cimiteri di Bergamo, Colognola e Grumello al Piano e sono arrivati i primi 420mila euro.

Nell'asta di giovedì 17 gennaio (sarà replicata il 24 e 31 gennaio e infine il 7 febbraio) è stata data la concessione d'uso per 7 dei primi 25 manufatti che sono stati trattati: si tratta di due cappelle, erano i pezzi pregiati, e cinque tombe per le quali i cittadini interessati hanno sborsato complessivamente 420 mila euro.

L'ex cappella Previtali è stata ceduta per circa 150 mila euro (base d'asta di oltre 50 mila euro e poco più di 57 mila per la concessione dell'area per 75 anni), l'ex cappella Cornaro per circa 50 mila (proposta a 41.200 euro più quasi 60 mila per la concessione dell'area, sempre per 75 anni).

Nei giorni scorsi sono pervenute le varie offerte e stamattina c'è stato l'atto ufficiale dell'apertura delle buste, presente Giovanni Cappelluzzo, dirigente della Direzione contratti e appalti del Comune di Bergamo, che comprende anche i servizi cimiteriali. Naturalmente ha vinto chi ha proposto la cifra più alta.

La novità non è stata l'asta ma il numero particolarmente consistente di tombe, scaturito da un'approfondita attività di riordino di quanto, non più utilizzato, che offrivano i cimiteri. In diversi casi le tombe individuate risalgono anche a parecchi decenni fa, alcune progettate e realizzate con elementi di particolare pregio.

Stesso discorso vale per le cappelle, che rispetto alle tombe risultano più complesse dal punto di vista dell'esecuzione. Col tempo può anche capitare che le famiglie di riferimento decidano di abbandonare i manufatti, così come può verificarsi una mancanza di eredi.

Il Comune ha deciso di riaffidarli in concessione, tramite l'asta, dopo che i tecnici, attraverso una perizia, ne hanno stabilito i valori. Naturalmente lo scopo è duplice: conservare la memoria storica e rimpinguare le casse comunali.

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