San Tomè, s'ingabbia il tempio
E dalla primavera via ai restauri

Il gioiello romanico di San Tomè sta per essere ingabbiato. Prima del restauro conservativo che interesserà la copertura e le murature interno, il tempio sarà oggetto di una serie di indagini preliminari per accertarne la sua integrità statica.

Il gioiello romanico di San Tomè sta per essere ingabbiato. Prima del restauro conservativo che interesserà la copertura in lastre di ardesia e le murature interne del tiburio e della lanterna, il tempio di San Tomè sarà però oggetto di una serie di indagini preliminari per accertarne la sua integrità statica, come prescritto dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano.

Il progetto di restauro, finanziato dalla Fondazione Cariplo con un contributo di 201 mila euro, è opera degli architetti Cesare Rota Nodari, già presidente dell'Antenna europea del romanico, e Bruno Cassinelli. La scorsa settimana, l'aggiudicazione definitiva dei lavori. Il bando di gara ha decretato il vincitore: l'impresa Poloni di Alzano Lombardo in associazione con la Savart di Seriate, ditta specializzata in opere di restauro.

L'inizio dei lavori sarà entro primavera. Saranno cento i giorni concessi per portare a termine i restauri: entro giugno dalla chiesa romanica di San Tomè scompariranno i segni del degrado che stanno minacciando la sua conservazione. ­

Il cantiere del restauro non ostacolerà le visite al tempio, che rimarrà aperto fino ad aprile tutte le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17, grazie all'impegno di numerosi volontari dell'associazione «Antenna Europea del Romanico» che ha sede proprio nell'ex monastero accanto al tempio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA