L'Asse a Mapello, un lettore:
«È un punto pericolosissimo»

L'imbocco dell'asse interurbano, a Mapello, ha qualcosa che non va. È l'opinione di un nostro lettore: la pendenza della strada è sbagliata, fa notare in una lettera che ha inviato a Giuliano Capetti, assessore provinciale alla viabilità, e al presidente Ettore Pirovano. Commenta

L'imbocco dell'asse interurbano, a Mapello, ha qualcosa che non va. È l'opinione di un nostro lettore: la pendenza della strada è sbagliata, fa notare Andrea in una lettera che ha inviato a Giuliano Capetti, assessore provinciale alla viabilità, e al presidente Ettore Pirovano.

Tanto sbagliata che la gente della zona - scrive il lettore - passa da altre parti per evitare quel punto, considerato pericolosissimo. Proprio in quel punto, sabato in tarda mattinata, era morto un automobilista.

Ecco il testo della lettera
«Gentile dr Capetti,
scrivo la presente dopo aver saputo, con tristezza e sgomento, della seconda persona che ha perso la vita all'imbocco dell'asse interurbano, in territorio di Mapello. Abito a Pontida e percorro quotidianamento il tratto in questione, e da quando è stato aperto, quella curva fa paura a tutti. C'è da ringraziare il Cielo che sia solo il secondo morto, veramente.

Scendendo per imboccare l'asse (dalla rotonda del centro commerciale Continente di Mapello) si incontra subito una curva a destra la cui pendenza è chiaramente errata: un bambino in bici se ne accorgerebbe. Da quando è stato aperto il tratto si sono susseguiti numerosi incidenti. Conosco persone che pur di evitarla entrano/escono dall'asse a Bonate, pur dovendo recarsi nella nostra zona. Altri, specie se c'è coda, la percorrono in salita stando raso muro destro, per timore delle auto che scendono e fatalmente (causa l'errata pendenza, appunto) si "imbarcano" e deviano verso sinistra, se la percorrono per la prima volta.

Tutti noi della zona siamo pieni di personali testimonianze in cui abbiamo visto camion, auto, furgoni che rischiavano di scontrarsi, di fare frontali, di uccidere altre persone. Oggi non c'è da stupirsi del secondo morto, C'è da stupirsi che non sia stato ancora fatto nulla. Non sono uso a dare la colpa di tutto ciò che capita alle autorità, intediamoci.

Ma visto che forse non se ne sono ancora accorte, Le invito a prendere a cuore la situazione. In primis la Provincia: possibile che non si posssa studiare e sistemare la pendenza in modo da salvare future vite umane? Ci vorranno soldi, certo, ma quel tratto è davvero, davvero pericoloso.

Per favore, intervenite, prima che si arrivi al terzo incidente fatela, o peggio.
RingraziandoLa e certo che interverrà per evitare future prevedibili tragedie, saluto cordialmente».
Andrea Mazzoleni

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