Stop alle soste delle lucciole
Boom di multe a Cologno al Serio

Boom di multe contro la prostituzione, lungo la provinciale Francesca a Cologno. In appena due mesi e mezzo, i controlli del corpo di polizia locale hanno portato ad elevare la bellezza di quaranta contravvenzioni, sia alle prostitute, sia ai clienti.

Boom di multe contro la prostituzione, lungo la provinciale Francesca a Cologno. In appena due mesi e mezzo, i controlli del corpo di polizia locale sia nei confronti di chi esercita la professione sia nei confronti degli automobilisti che si fermano al ciglio della strada per contrattare, hanno portato ad elevare la bellezza di quaranta contravvenzioni: un dato «pesante» se si considera che nell'intero anno 2012 erano state all'incirca una trentina.

Tale impennata si è registrata nonostante, dalla fine del 2011, Cologno si sia dotato di un regolamento di polizia urbana (recependo un'ordinanza del sindaco del 2008) che ha introdotto la tolleranza zero nei confronti delle lucciole e, soprattutto, dei loro clienti. Il regolamento, infatti, sanziona con una multa da 25 a 500 euro chiunque venga sorpreso ad accostare la propria auto e attaccare bottone con una donna di strada, «anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni» come recita la disposizione.

«Le 40 violazioni rilevate dal mese di gennaio fino all'8 marzo scorso - spiega il comandante della polizia locale Gionata Pizzaballa - rilevano in modo lampante che il fenomeno della prostituzione nella zona non è in calo ma, anzi, è ulteriormente incrementato. E questo nonostante la nostra attività di controllo del territorio, soprattutto lungo la provinciale Francesca, sia stata costante come negli anni precedenti, concentrandosi nella fascia pomeridiana e serale. Il regolamento vuole principalmente prevenire situazioni di degrado che possono favorire l'insorgere di fenomeni criminosi come lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di stupefacenti, ma anche situazioni di pericolo per la circolazione stradale».

Tra le lucciole identificate, tutte straniere comunitarie ed extracomunitarie, è emerso che diverse di loro esercitano anche un lavoro regolare.

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