Uccise la moglie con il mattarello:
diciassette anni al medico oculista

È stato condannato a 17 anni Roberto Colombo, il medico oculista che aveva lavorato al Policlinico di Zingonia e al poliambulatorio San Marco, accusato di aver ammazzato l'ex moglie a colpi di mattarello. La procura di Milano nello scorso marzo aveva chiesto 20 anni. Maxi-risarcimento di un milione e mezzo di euro.

È stato condannato a 17 anni Roberto Colombo, il medico oculista che aveva lavorato al Policlinico di Zingonia e al poliambulatorio San Marco, accusato di aver ammazzato l'ex moglie a colpi di mattarello. La procura di Milano nello scorso marzo aveva chiesto 20 anni.

Una richiesta di condanna non certo leggera, ma che poteva essere ben più pesante sulla carta e che per questo non era stata ben accolta dai parenti della vittima. La sentenza milanese è arrivata lunedì 15 aprile, non 20 anni ma 17. Lo ha deciso il gup Roberta Nunnari, che ha condannato l'uomo anche a un maxi-risarcimento a titolo di provvisionale per un totale di oltre 1,5 milioni di euro, di cui 700 mila euro a favore dei due figli avuti con la donna.

Il 27 giugno dello scorso anno, Colombo, bergamasco di 58 anni all'epoca primario all'ospedale di Gravedona, nel Comasco, aveva ucciso l'ex moglie Stefania Cancelliere - 39 anni - in modo brutale sul pianerottolo del condominio dove lei viveva, a Legnano (Milano). L'autopsia sul cadavere della donna riscontrò sette colpi alla testa con un mattarello da cucina.

Colombo, che nell'ultimo periodo era andato a vivere nell'hinterland milanese dopo aver lavorato fino al 2009 al San Marco, strappò quasi subito gli arresti domiciliari: dopo poco più di un mese di carcere, infatti, venne trasferito in una casa di cura nel Comasco, dove ha atteso la sentenza.

Il medico, difeso dagli avvocati Adriano Bazzoni e Norberto Argento, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. E la sua difesa aveva anche provato, davanti al giudice Roberta Nunnari, a fare entrare nel processo come elemento di prova una perizia che, secondo i legali, dimostrerebbe la sua incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Il gup, però, aveva bocciato la richiesta.

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